
Premiata Flora Gualdani
Arezzo, 2 marzo 2020 - Un’ostetrica dopo i Negrita. Dal rock in musica alla vita rock di chi ha sempre dedicato se stessa agli altri. II premio «Civitas Aretii», la massima onorificenza concessa dalla città dell’oro, stavolta ha scelto Flora Gualdani: è la fondatrice dell’opera Casa Betlemme, dove sempre accoglie le ragazze e le future mamme più fragili, e insieme un’ostetrica che nel tempo ha fatto nascere oltre 5mila bambini.
Oggi ha 82 anni ma ne dimostra molti meno, forse perché è sempre vissuta in mezzo ai giovani. Sugli scranni del consiglio anche tante delle famiglie e dei bambini che al suo nome legano tutto. Flora, una grande sciarpa gialla e i fatidici occhiali inforcati, ha ricevuto il premio dal sindaco Alessandro Ghinelli. Tanti dai bambini li ha fatti nascere in alcuni dei luoghi più difficili del mondo, nel pieno delle guerre o dopo i terremoti.
«Flora Gualdani – dice la motivazione – è un’ostetrica che ha fatto della difesa della vita la ragione della sua esistenza parlando al mondo occidentale che ha sempre definito‘opulento e disperatò. Dall’India al Bangladesh, dall’Africa al Messico, dall’Irpinia del terremoto alla Bosnia dello stupro etnico, Flora Gualdani ha portato il suo scudo, solido e discreto, a difesa delle donne e della maternità».
A scoprire tra i primi la sua attività era stato l’attuale presidente della Cei Gualtiero Bassetti, allora Vescovo di Arezzo. Era stato lui nel 2005 a promuovere Casa Betlemme, alle porte di Arezzo, ad associazione pubblica di fedeli. Ha ricordato di aver portato a termine e con esito positivo almeno un centinaio di parti considerati difficili se non addirittura disperati.
Ha girato il mondo ma Arezzo è sempre stato il suo punto fermo e non solo per aver realizzato qui il suo sogno. E la città l’ha ricompensata con un riconoscimento prestigioso: tra i rettori dei quartiere, le autorità, i suoni delle chiarine e il corteggio storico in centro. E soprattutto i «suoi» bambini ad applaudirla.