REDAZIONE AREZZO

Folco Terzani: «Staccate tutto e mettetevi in cammino»

IL PERSONAGGIO In cammino anche Folco Terzani per una vera onda rock in movimento toccherà vari Comuni della provincia

Arezzo, 19 maggio 2015 - Tre giorni in cammino. È la marcia del sole che è partita ieri da Firenze e partirà stamattina alle 9 dallo stadio di Castiglion Fibocchi per tre giorni di cammino verso il Pratomagno. Una vera e propria onda rock in movimento toccherà vari Comuni della provincia; con tanto di pit stop animati da concerti targati Fondazione Arezzo Wave Love Festival. Tra gli altri, quelli dei dei Supernovos, Heymoonshaker, Dante e Orio Odori, Denise Cannas. Padre dell’iniziativa è Folco Terzani: «Ho pensato a questa manifestazione con l’intento di andare oltre l’uomo, per ritornare a guardare l’immenso da dove veniamo. Siamo sempre sotto una nuvola di cose da fare, da pensare, problemi da risolvere, la politica, l’economia. Ci siamo dimenticati di guardare in alto e allora ho pensato di fare ciò che si fa da sempre: andare in cima a una montagna e alzare lo sguardo per comunicare con qualcosa che non siamo noi, la nostra cultura, i nostri credo». Pensi che sia possibile per un uomo «moderno» abituato a tv, cellulari e computer un ritorno alla natura? «Non solo possibile ma necessario. È arrivato il momento di farlo, uscire dallo stordimento e guardare le cose che realmente contano. Questo è il prossimo passo dell’uomo, prendersi il tempo di capire che c’è qualcosa di più. Non a caso abbiamo scelto il giorno del solstizio, una data che non è creata dall’uomo ma un evento che esiste in natura». Sei già stato ad Arezzo per una passeggiata «di preparazione», che impressione hai avuto? «La collina di Castelsecco, dove sono stato, è un luogo molto affascinante, potente. Come pure il Pratomagno è un posto fantastico, direi quasi mistico. Quando sono stato ad Arezzo ho avuto l’impressione che ci fossero tante menti libere, desiderose di andare oltre, aperte verso le novità. Di recente ho stretto un legame intenso con il Casentino, la Fraternita di Romena vibra di spiritualità. Forse perché il Casentino è meno scoperto, meno conosciuto, non è ancora diventato un museo. Per questo adoro quella zona».