di Claudio Roselli
Sole primaverile dopo la nebbia di prima mattina e animali stavolta in presenza al centro fiere e servizi di via Angelo Scarpetti. La mostra del bestiame è tornata e quindi pace fatta, per la soddisfazione dell’Unione dei Comuni e dei visitatori, scolaresche comprese. Bovini di razza Chianina e Limousine, più qualche capo ovino: grandi assenti i suini a causa di ristrettezze in ambito sanitario.
L’edizione 2024 delle Fiere di Mezzaquaresima a è insomma iniziata con il piede giusto, anche se… "Quella dello scorso anno non fu una manifestazione di protesta – dice Marcello Polverini, allevatore e responsabile valtiberino di Cia – ma un grido di allarme per denunciare i problemi del nostro settore, che rimangono gli stessi: ritenevamo tuttavia di garantire la riuscita della fiera. C’è da dire comunque che qualcosa nel frattempo si è mosso, perché con le nostre iniziative abbiamo sensibilizzato l’opinione pubblica anche a livello nazionale. Direi che sia fondamentale investire sulla Chianina, perché viviamo in un’area interna, nella quale le opportunità dell’agricoltura sono limitate e se alle aziende non viene riconosciuto il giusto valore di eccellenza della Chianina, le nostre colline finiranno con l’essere abbandonate, con ripercussioni negative sia per l’occupazione che per la salvaguardia del territorio stesso, come purtroppo a volte testimoniano i fatti di cronaca legati agli eventi atmosferici. Non c’è più presidio dell’uomo senza il valore aggiunto di una razza bovina che vale molto".
E l’assaggio dello spezzatino di Chianina, offerto ieri all’ora di pranzo, lo ha ribadito in pieno. "Vogliamo lanciare un messaggio di vicinanza verso gli agricoltori per la tutela e la difesa delle tipicità dei prodotti agricoli – ha detto Alfredo Romanelli, presidente dell’Unione dei Comuni – e ci adopereremo, per quanto attiene alle nostre competenze, verso le istituzioni nazionali ed europee: i nostri prodotti sono fra i migliori e i più sicuri a livello mondiale".
Per il resto, le Fiere sono iniziate con un colpo di spugna verso la tradizione, che vuole notoriamente il giovedì piovoso, ma è chiaro che alla fine è stato meglio così, perché ciò ha favorito un maggiore movimento fin dall’apertura delle bancarelle, dislocate nel centro storico e lungo viale Armando Diaz in modo tale da concedere respiro ai flussi pedonali e spazio nel caso di emergenze.
Presa d’assalto la bancarella dei fichi secchi sotto l’arco di Porta Fiorentina, si attende ora il graduale incremento di persone fino ad arrivare a domani e domenica, quando anche la viabilità – finora regolare – potrebbe subire qualche rallentamento, ma va bene così per portare ancora avanti la tradizione.