Sergio Rossi
Cronaca

Frecce Rosse scomparse, brivido Forum Risk: "Se non tornano evento in dubbio"

"Ridateci i treni che avevamo prima": pressing sulle Ferrovie dello Stato e sul governo. Incontro col ministro chiesto dai parlamentari Nencini, D’Ettore e Mugnai

I Freccia Rossa appesi alla nuova Stazione

Arezzo, 24 aprile 2021 - Il tema è scottante e di mezzo c’è lo sviluppo di Arezzo. La pandemia, tra i tanti danni che ha provocato, ha pure portato al taglio drastico dei collegamenti ferroviari di alta velocità lasciando più isolati il capoluogo e la provincia. Già in febbraio in capogruppo Dem in Regione Vincenzo Ceccarelli aveva presentato un’interrogazione al governatore Giani mentre proprio in questi giorni tre parlamentari eletti nella circoscrizione aretina, i deputati Stefano Mugnai e Maurizio D’Ettore di Forza Italia e il senatore Riccardo Nencini (Psi) hanno chiesto un incontro al ministro delle infrastrutture Giovannini per affrontare la questione a tutto campo.

Ma non c’è solo la politica. Prende posizione anche la società Gutenberg di Vasco Giannotti e Giorgia Artiano, ovvero gli organizzatori del Forum Risk Management, il principale appuntamento italiano sulla sanità. Il Forum è stato nel 2020 riportato ad Arezzo dopo una parentesi fiorentina e l’intenzione di Gutenberg è di restare nella città dove il convegno, che in quattro giorni portava prima del Covid diecimila persone, è nato.

Ma l’isolamento ferroviario è un inciampo tale da rimettere in discussione ogni scelta. «Per mantenere gli impegni assunti - sostengono Giannotti e Artiano - è indispensabile che le Ferrovie dello Stato riportino il servizio come al periodo prima della pandemia». L’appello è rivolto alle istituzioni, alla politica, ai sindacati e il sottinteso è evidente: con lo stop dei collegamenti verso Roma, Milano e Torino, potrebbe risultare inattuabile la conferma della sede aretina.

E questo comporterebbe pesanti ricadute sull’economia aretina tanto più che intorno al turismo congressuale molte speranze sono appuntate. Secondo i parlamentari Nencini, D’Ettore e Mugnai. che riferiscono al ministro di aver approfondito gli aspetti tecnici, c’è piena fattibilità per tornare ad avere «almeno un treno diretto di Alta Velocità che la mattina porti a Roma e che ritorni da Roma nel tardo pomeriggio».

E già questo andrebbe incontro «alle molteplici e fondate richieste che ci sono arrivate da più parti e da un pezzo importante della Toscana meridionale». «Negli anni - aveva detto Ceccarelli - Arezzo aveva ottenuto la fermata di sei convogli Av per il collegamento con Roma, Milano, Torino, Venezia e Napoli grazie al lavoro costante della Regione con i gestori del servizio».

Purtroppo, nota il capogruppo Dem, il graduale ritorno alla normalità ferroviaria ha visto esclusa proprio Arezzo , da qui l’interrogazione a Giani «affinché solleciti il graduale ripristino delle fermate Av che non dipendono dalla programmazione regionale, ma sono gestite sulla base di valutazioni di carattere commerciale in regime di mercato, senza corrispettivo pubblico.

Tuttavia la stazione di Arezzo rappresenta uno scalo strategico per il trasporto su rotaie della Toscana del sud tanto più alla luce della nuova strategia annunciata da Trenitalia puntata sulla mobilità turistica e interna. E Arezzo ha tutte le carte in regola»