"Frode fiscale da 11 milioni di euro": imprenditore agli arresti domiciliari

Segnalazione dall'Austria, indagini della finanza.Contestate operazioni inesistenti per 11 milioni, più crediti d'imposta non spettanti per 800 mila euro. 12 società «cartiere»

Militari della guardia di finanza  (foto di repertorio)

Militari della guardia di finanza (foto di repertorio)

Arezzo, 11 dicembre 2020 -  Scoperta frode fiscale per oltre 11 milioni di euro e arresti domiciliari per un imprenditore valdarnese. I finanzieri di San Giovanni Valdarno  insieme ai colleghi di Palermo, hanno dato esecuzione alla misura nei confronti di un imprenditore indagato per aver attuato una complessa struttura societaria per realizzare la frode. Il provvedimento è stato emesso dall'Ufficio del Gip del Tribunale di Arezzo, su richiesta della procura.

All'indagato sono state contestate più operazioni realizzate negli ultimi cinque anni d'imposta (2015-2019), riguardanti l'utilizzo e l'emissione di fatture per operazioni inesistenti, per 11 milioni di euro (di cui 2 milioni di Iva). A questi si aggiungono crediti d'imposta non spettanti, per circa 800 mila euro, fittiziamente creati, per abbattere il «carico fiscale».

Una dozzina le società «cartiere» inserite in uno schema fraudolento, costituite appositamente per alimentare l'emissione di fatture a favore di società valdarnesi, realmente attive ed aventi ad oggetto, in prevalenza, la produzione e la commercializzazione di abbigliamento e pelletteria.

Le cartiere, risultate intestate a prestanome, tra cui anche un defunto, oppure a parenti ed affini vicini all'indagato, erano distribuite su più province toscane e nel Lazio, ma anche in Stati esteri, come l'Austria.

È proprio dagli organismi di controllo austriaci che è giunta una richiesta di collaborazione fiscale, che ha insospettito i militari alla sede di San Giovanni Valdarno, tanto da indurli ad avviare ulteriori riscontri, partendo proprio dal flusso finanziario e dai dati societari.