"Fronte comune per parare la crisi della moda"

Dalla Regione parte la mobilitazione: nuovo vertice a dicembre, pressione su Roma, dialogo con i grandi gruppi del settore

"Fronte comune per parare la crisi della moda"

Il governatore Giani durante il vertice in Regione sulla crisi del settore moda

Un fronte comune per la moda in Toscana, settore strategico per l’economia del Valdarno e della provincia di Arezzo. Ieri mattina a Firenze si è svolto l’atteso tavolo regionale sulla crisi del comparto convocato dal presidente Eugenio Giani con le parti sociali e gli enti locali dopo la manifestazione di alcuni giorni fa organizzata dai sindacati e le richieste arrivate anche dalla vallata durante il summit di inizio mese a Terranuova con gli assessori regionali all’economia Marras e al lavoro Nardini. È l’ulteriore tappa del percorso attivato dalle istituzioni della valle che hanno coinvolto il governo e l’ente toscano per trovare soluzioni all’aggravarsi della stagnazione di un sistema economico-produttivo trainante per il territorio e il reddito di tanti lavoratori. A preoccupare soprattutto la galassia di aziende di piccole e medie dimensioni dell’indotto cresciute in maniera esponenziale negli anni all’ombra delle griffe del fashion e che adesso si trovano a fare i conti con una contrazione degli ordini dovuta alla flessione dell’attività industriale. Le stime dell’Irpet infatti certificano un calo nel secondo trimestre di quest’anno del 3,8% e nei primi 9 nove mesi un aumento delle ore autorizzate di cassa integrazione e dei fondi di solidarietà del 214% per le imprese di pelli, cuoio e calzature, del 159% per le realtà l’abbigliamento e del 177% per il tessile. Una vera e propria emergenza che impone la necessità di una mobilitazione ad ogni livello e il vertice fiorentino, secondo Giani, è stato "molto costruttivo" perchè ha amplificato la voce comune della Toscana in difesa e per il rilancio del sistema moda. Il tavolo è stato aggiornato a lunedì per coinvolgere i parlamentari e gli europarlamentari toscani, il direttore di Irpet e i vertici regionali di Bankitalia per ricevere anticipazioni sul monitoraggio in corso. A metà dicembre si terrà un forum per discutere degli interventi che Stato, Regione e Comuni possono attivare per parare i colpi di una crisi strutturale causata da fattori geopolitici e cambiamenti dei consumi. Quanto all’incontro di ieri "voluto - ricorda Giani - per dare una scossa e un sussulto alle iniziative contro questo momento difficile che coinvolge l’intera regione, dalla Piana fiorentina all’Amiata, dal Valdarno aretino al comprensorio del cuoio" e 140 mila addetti, la ricetta è "fare squadra" muovendosi in due direzioni. "Da un lato – ha spiegato – richiamare il Governo a interventi rapidi, a partire dalla legge di bilancio, finanziando accanto ad ammortizzatori sociali ad hoc che siano effettivamente applicabili e adeguati, misure di moratoria del credito e degli oneri fiscali". Dall’altro l’intento della Regione è di continuare a lavorare per tutelare un tessuto imprenditoriale diffuso, senza dimenticare il dialogo con i grandi gruppi italiani e stranieri che hanno sede nel Granducato ed esercitano un ruolo rilevante nelle dinamiche dell’intera filiera produttiva.

Maria Rosa Di Termine