Un fronte comune per la moda in Toscana, settore strategico per l’economia del Valdarno e della provincia di Arezzo. Ieri mattina a Firenze si è svolto l’atteso tavolo regionale sulla crisi del comparto convocato dal presidente Eugenio Giani con le parti sociali e gli enti locali dopo la manifestazione di alcuni giorni fa organizzata dai sindacati e le richieste arrivate anche dalla vallata durante il summit di inizio mese a Terranuova con gli assessori regionali all’economia Marras e al lavoro Nardini. È l’ulteriore tappa del percorso attivato dalle istituzioni della valle che hanno coinvolto il governo e l’ente toscano per trovare soluzioni all’aggravarsi della stagnazione di un sistema economico-produttivo trainante per il territorio e il reddito di tanti lavoratori. A preoccupare soprattutto la galassia di aziende di piccole e medie dimensioni dell’indotto cresciute in maniera esponenziale negli anni all’ombra delle griffe del fashion e che adesso si trovano a fare i conti con una contrazione degli ordini dovuta alla flessione dell’attività industriale. Le stime dell’Irpet infatti certificano un calo nel secondo trimestre di quest’anno del 3,8% e nei primi 9 nove mesi un aumento delle ore autorizzate di cassa integrazione e dei fondi di solidarietà del 214% per le imprese di pelli, cuoio e calzature, del 159% per le realtà l’abbigliamento e del 177% per il tessile. Una vera e propria emergenza che impone la necessità di una mobilitazione ad ogni livello e il vertice fiorentino, secondo Giani, è stato "molto costruttivo" perchè ha amplificato la voce comune della Toscana in difesa e per il rilancio del sistema moda. Il tavolo è stato aggiornato a lunedì per coinvolgere i parlamentari e gli europarlamentari toscani, il direttore di Irpet e i vertici regionali di Bankitalia per ricevere anticipazioni sul monitoraggio in corso. A metà dicembre si terrà un forum per discutere degli interventi che Stato, Regione e Comuni possono attivare per parare i colpi di una crisi strutturale causata da fattori geopolitici e cambiamenti dei consumi. Quanto all’incontro di ieri "voluto - ricorda Giani - per dare una scossa e un sussulto alle iniziative contro questo momento difficile che coinvolge l’intera regione, dalla Piana fiorentina all’Amiata, dal Valdarno aretino al comprensorio del cuoio" e 140 mila addetti, la ricetta è "fare squadra" muovendosi in due direzioni. "Da un lato – ha spiegato – richiamare il Governo a interventi rapidi, a partire dalla legge di bilancio, finanziando accanto ad ammortizzatori sociali ad hoc che siano effettivamente applicabili e adeguati, misure di moratoria del credito e degli oneri fiscali". Dall’altro l’intento della Regione è di continuare a lavorare per tutelare un tessuto imprenditoriale diffuso, senza dimenticare il dialogo con i grandi gruppi italiani e stranieri che hanno sede nel Granducato ed esercitano un ruolo rilevante nelle dinamiche dell’intera filiera produttiva.
Maria Rosa Di Termine