Fuori casa per il dissesto. In nove ancora in albergo dopo il crollo dell’intonaco. Rientro appeso ai tecnici

Oggi l’ordinanza del Comune: tutti fuori fino al semaforo verde sui controlli. Doccia fredda? No, erano già in corso perizie tecniche sulla palazzina. Gli inquilini della casa popolare avranno un nuovo alloggio a Foiano.

Fuori casa per il dissesto. In nove ancora in albergo dopo il crollo dell’intonaco. Rientro appeso ai tecnici

Fuori casa per il dissesto. In nove ancora in albergo dopo il crollo dell’intonaco. Rientro appeso ai tecnici

di Luca Amodio

MARCIANO

Si torna a casa solo quando ci sarà un parere positivo degli ingegneri. In sostanza è questo il contenuto dell’ordinanza del Comune di Marciano a che verrà emessa nella giornata di oggi.

Intanto una delle quattro famiglie sfollate dopo il cedimento del condominio di sabato è stata trasferita in un altro appartamento, nel vicino comune di Foiano. Si tratta degli inquilini della casa popolare, che è anche l’appartamento dove era ceduta la mensola che ha fatto scattare l’allarme. "Fin quando dovrà rimanere in hotel tutte le spese verranno coperte da Arezzo Casa e dal Comune", garantiscono all’unisono il presidente di Arezzo Casa Lorenzo Roggi e la vice sindaca di Marciano, Monica Cardini.

Sono queste le novità della giornata dopo i momenti di paura di sabato sera, in via Piave, poco fuori dal centro storico di Marciano della Chiana. In una palazzina, ex casa popolare anche se ancora oggi un appartamento su quattro rimane adibito a questo scopo, è crollato l’intonaco di un muro di un’abitazione che, a sua volta, ha fatto cadere una mensola. Da lì è partito l’allarme. Non proprio un evento inaspettato: la situazione era già stata attenzionata da Arezzo Casa e dal Comune che avevano già effettuato alcune perizie tecniche sullo stato dell’immobile che era stato giudicato non pericoloso dai professionisti. Ad oggi la casa è stata transennata dai vigili del fuoco del distaccamento di Cortona che nella serata di sabato sono intervenuti per mettere in sicurezza tutti.

Nessuna delle nove persone (quattro famiglie) è rimasta ferita ma per loro è stato necessario prendere l’occorrente e trovarsi un altro tetto. Così sono stati smistati tra alcuni familiari che potevano accoglierli e un hotel nella vicina Foiano della Chiana. "Per gli inquilini della casa popolare tutte le spese verranno coperte da Arezzo Casa e dal Comune - spiegano Lorenzo Roggi, presidente, e Monica Cardini, vice sindaco - è già stato individuato un altro alloggio, a Foiano , dove potrà essere trasferita la famiglia".

Il nastro segnaletico rimane in via Piave. Fin quando ci sarà una perizia tecnica - l’ennesima dopo quelle fate nei mesi precedenti - che darà esito positivo, cioè garantirà la sicurezza dello stabile, nessuno potrà tornare a casa. È questo che dice l’ordinanza che verrà firmata in giornata dalla vicesindaca Monica Cardini (la sindaca De Palma si trova all’estero).

"L’obiettivo è risolvere la questione in tempi brevi, un geologo e un ingegnere già seguivano la situazione, adesso aspettiamo il nuovo giudizio del perito dopo quello che è accaduto", spiega Cardini.

Intanto sul caso che ha tenuto col fiato sospeso quattro famiglie costringendole ad adattarrsi a soluzioni "tampone" in attesa della risoluzione del problema, arriva la nota di Stefania Teoni, segretaria del Sunia Cgil che si occupa di ediliza pubblica: "Spero che nessuno si dichiari sorpreso da quanto accaduto a Marciano. La nostra denuncia è purtroppo vecchia e, peggio ancora, inascoltata: senza interventi corposi e rapidi, la fine delle case popolari è questioni di pochi anni. Quanto avvenuto nel plesso di Marciano conferma questa previsione e segue le recenti proteste di altri plessi che rivendicano un’adeguata gestione della manutenzione straordinaria".