Cavriglia (Arezzo), 11 marzo 2024 – Tutto in quattro minuti. Il furto di due camion nella ditta di macchine movimento terra a un chilometro da quella finita nel mirino: un’azienda di pelletteria di lusso che dà lavoro a una quarantina di dipendenti e da dieci anni opera nella zona industriale di Bomba, alle porte di Cavriglia. Un piano studiato a tavolino e messo in atto con tecniche da professionisti, molto simile agli assalti dei mesi scorsi alle ditte orafe aretine. I due camion vengono utilizzati come barriere per chiudere la strada e i banfditi lanciano contro il cancello un camioncino prelevato da un’altra azienda. Poi una volta all’interno del piazzale, la banda formata almeno da cinque persone dotate di ricetrasmittenti per comunicare tra di loro durante le fasi dell’assalto, ha messo a segno la seconda fase del piano. I malviventi hanno forzato la porta che dà nella parte dell’azienda destinata alle spedizioni.
Un’azione fulminea: in quattro minuti i malviventi fanno razzia dei pallett con gli scatoloni pieni di borse delle maggiori griffe del lusso, tra le quali Yves Saint Laurent, pronti per raggiungere la destinazione dei committenti. Avrebbero dovuto partire nel giro di poche ore. Anche la via di fuga dimostra che ad aver agito sono stati professionisti del crimine. Non solo l’azione per sbarrare la strada e guadagnare tempo sul sistema di allarme e l’arrivo delle forze dell’ordine, ma anche l’uscita di scena è stata fulminea e studiata in ogni dettaglio.
I banditi hanno aperto un passaggio nella rete di recinzione dell’area dele ex miniere Enel: un reticolo di strade bianche che si intersecano in una zona molto ampia che solo un esperto dei luoghi può conoscere a fondo. Il varco è stato poi richiuso con una catena per ostacolare l’inseguimento delle forze dell’ordine e guadagnare terreno. È infatti da una delle strade bianche dell’area che i bandini sono usciti raggiungendo la zona di Figline da dove sono riusciti a far perdere le tracce e a dileguarsi.
Probabilmente i malviventi hanno punto all’Autosole ma non è escluso che possano aver scelto anche un percorso nelle zone interne. Le indagini dei carabinieri vanno avanti senza sosta. Resta da quantificare il bottino del colpo ma dalle prime stime pari si tratti di una cifra ingente.
Le modalità dell’assalto messo a segno proprio alla vigilia della spedizione delle borse di lusso, fa pensare a un’azione coordinata dal supporto di un basista che conosce bene la zona industriale alle porte di Cavriglia e sopratutto l’azienda finita nel mirino del commando. Che per tecnica di esecuzione riporta agli assalti alle aziende orafe aretine. Anche in quel caso, strade bloccate dai tronchi d’albero, black out, auto lanciate contro i cancelli e razzia in pochi minuti.
LuBi