
Furti di rame nei cimiteri. Secondo raid in un mese: "Segnalate movimenti sospetti"
Furti nei cimiteri. Ancora una volta nel Cortonese. Anche stavolta ne ha dato notizia il sindaco della città etrusca in prima persona in un post facebook in cui ha evidenziato quanto accaduto nel cimitero di San Marco dove sono state portate via alcune grondaie in rame nei giorni scorsi, proprio in quelle delle festività di Ognissanti in cui si celebrano i defunti. Severo il giudizio di Meoni che condanna il gesto e i responsabili senza mezzi termini, "queste persone infami che compiono simili atti, a mio avviso, devono essere punite in modo esemplare". Si tratta, spiega il primo cittadino, "di un oltraggio ad un luogo sacro che è un fatto gravissimo", continua Meoni, che dopo aver chiesto nelle sedi istituzionali opportune collaborazione alle forze dell’ordine per individuare i responsabili, ha fatto eco al suo messaggio anche con un post pubblicato sui social, in cui ha ribadito la necessità di fare gioco di squadra per risalire ai farabutti. "A tutti i cittadini chiedo di segnalare ogni anomalia o anche qualsiasi movimento sospetto - continua Meoni - ai malfattori dico che per quanto mi riguarda io non demordo". Meoni ha anche dato notizia che il Comune provvederà a sostituire gli impianti in rame che sono stati asportati; intanto nel post del primo cittadino si sono moltiplicati i commenti indignati e arrabbiati dei cittadini che denunciano la gravità del sacrilegio. C’è anche chi invoca di installare delle telecamere nei luoghi dove riposano i nostri cari.
E’ la seconda volta che accade un episodio del genere: dopo il precedente al cimitero di Sant’Eusebio a Tavarnelle, altra frazione Cortonese, che è stata colpita da un simile atto vandalico lo scorso settembre. A darne notizia anche in quell’occasione fu il sindaco della città etrusca Luciano Meoni, in un video social in cui il primo cittadino si era recato di persona sul posto per rendersi conto di quello che era successo. Nelle immagini il sindaco aveva mostrato il bottino dei farabutti che si erano intrufolati nel luogo dell’eterno riposo. "Qui alcuni mascalzoni hanno divelto e portato via delle docce in rame come pure le calate che sono state rimosse dalle loro sciarpe di ancoraggio - aveva detto il sindaco in versione video reporter. Severo anche in quell’occasione il giudizio del sindaco. "Un vero e proprio furto che è stato messo in campo da quelli che non posso che definire almeno come mascalzoni".