
L'operazione ad Arezzo
Arezzo, 30 aprile 2025 – Una lunga attività di indagine ha portato alla collaborazione con le autorità romene, culminando nell'operazione che ha consentito a polizia e carabinieri di sgominare la banda responsabile di una crescente ondata di furti nel settore orafo nella provincia di Arezzo nel 2024.
Sgominata la banda dei furti d'oro
L'operazione, denominata "lancia d'argento", è culminata in una serie di arresti grazie a un intervento congiunto tra la squadra mobile della questura di Arezzo e il Servizio Centrale Operativo di Roma, sotto la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, insieme al Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Arezzo. Le indagini, rafforzate e coordinate dalla Procura della Repubblica di Arezzo, hanno incluso sofisticati sopralluoghi nei luoghi dei crimini, sequestri di attrezzature e vestiario legati ai furti, analisi delle riprese di videosorveglianza delle aziende colpite e studio dettagliato dei dati provenienti dai varchi elettronici locali, oltre a un accurato studio del traffico telefonico.
Indagini e scoperta dell'organizzazione criminale
Gli sforzi investigativi hanno portato alla scoperta di un'organizzazione criminale composta da otto cittadini romeni, non residenti in Italia. Il 28 novembre 2024, due di loro sono stati arrestati dai Carabinieri di Arezzo e dalla Squadra Mobile subito dopo aver commesso un furto presso un'azienda orafa a Laterina-Pergine Valdarno, dove erano riusciti a sottrarre ingenti quantità di oro, argento e ottone, per un valore complessivo di circa 200.000 euro. Successivamente, le indagini hanno identificato la base logistica del gruppo in provincia di Pistoia, accertato i veicoli utilizzati e ricostruito i movimenti della banda, collegandola ad altri otto furti avvenuti tra agosto e novembre dello stesso anno nella stessa area.
Arresti internazionali e cooperazione giudiziaria
Alla luce delle prove raccolte, la Procura della Repubblica ha ottenuto dal gip del Tribunale di Arezzo l'emissione di ordinanze di custodia cautelare in carcere per cinque cittadini romeni e un altro individuo già detenuto. Le ricerche, iniziate sul territorio italiano, si sono espanse a livello internazionale. Sotto la guida della Procura, è stato emesso un mandato di arresto europeo, attivando la cooperazione giudiziaria con le autorità romene grazie al supporto di Eurojust. Il 24 aprile, in Romania, la polizia locale, sotto il coordinamento dell'Autorità Giudiziaria di Galati e con il supporto degli investigatori italiani, dello SCIP e del personale di sicurezza dell'Ambasciata d'Italia a Bucarest, è riuscita a individuare e arrestare quattro dei cinque indagati. I mandati europei emessi dal gip di Arezzo sono stati così eseguiti in Romania.
Ulteriori indagini e ricerche ancora in corso
Durante l'operazione sono state effettuate perquisizioni domiciliari, che hanno portato al reperimento di ulteriori materiali rilevanti per le indagini. Un quinto imputato, attualmente irreperibile, è attivamente cercato dalla polizia. Le indagini continuano, con l'obiettivo di accertare ulteriori responsabilità e possibili collegamenti con altre attività criminali.