Arezzo, 3 febbraio 2025 – “Un rumore strano. E il terrore che ti assale e ti immobilizza”. La casa violata, gli oggetti che raccontano l’intimità di una famiglia scaraventati a terra “in un caos indescrivibile. In quell’istante, davanti alla devastazione delle stanze dove vivo con mio marito e mia figlia di quattro anni, ho provato un senso di impotenza e un dolore profondo”. Elisa Marcheselli, psicologa e psicoterapeuta, racconta l’incubo dentro casa, “l’ennesimo raid dei ladri in questa zona”. Lucignano, uno dei borghi più belli d’Italia, domina la Valdichiana dalla sommità di un colle a oliveti. Pochi chilometri da Arezzo, in un angolo di campagna dove la gente si conosce ancora per nome e, spesso, per soprannome. Eppure in questo paradiso, ora la gente ha paura. “Anche ieri mattina i ladri sono entrati in una casa poco distante dalla mia, ormai è un’escalation di violenza che va fermata, così non si può più andare avanti”.
E lei, lancia la mobilitazione sui social invitando le vittime di furti a farsi avanti e raccontare la loro esperienza “per poi valutare le azioni da mettere in campo perché qui nessuno ci difende e noi siamo in balìa di delinquenti che ti entrano in casa a ogni ora del giorno, incuranti della tua presenza. Conosco una ragazza che vive da sola e ora è terrorizzata dai casi che si susseguono con impressionante frequenza ormai da alcune settimane e sempre nella stessa zona del paese. Anche perché se sei in casa, rischi di essere picchiata e costretta a consegnare denaro o preziosi”.
Nascerà un comitato? È ancora presto per dirlo ma l’iniziativa di Marcheselli “è finalizzata a costituire un gruppo di lavoro finalizzato alla difesa delle nostre abitazioni. Le forze dell’ordine fanno quello che possono ma evidentemente non basta per fermare l’avanzata di bande che agiscono in maniera sfrontata e aggressiva. Io e la mia famiglia abbiamo già subito un furto in piena notte: ci hanno narcotizzato e hanno fatto razzia. Rivedere la stessa scena un’altra volte è qualcosa che ti toglie il fiato. Sapere che estranei stanno violando il tuo spazio privato, è qualcosa che lascia un segno profondo. Ma oltre alla paura, ciò che fa più male è la sensazione di totale impotenza”.
Scatta l’allarme e sono i vicini di casa i primi a precipitarsi in aiuto, scrive la professionista aretina sui social. Questa volta “i ladri hanno usato un mazzuolo, hanno spaccato una porta-finestra, e bloccato dall’interno il portone, in modo da agire indisturbati. Hanno rovistato ovunque e smurato la cassaforte”. L’idea di fare “squadra” trova consensi tra i commenti che si rincorrono sul suo profilo Facebook “segno di un malessere diffuso. Perché quando viene violato il tuo spazio più privato, dove custodisci ricordi e oggetti della tua famiglia, capisci che hanno violato anche qualcosa di te. E non possiamo più tollerarlo”.