REDAZIONE AREZZO

Colpo in pelletteria, lo sfogo del proprietario: “Ho subìto danni ingenti: servono pene più severe”

Il titolare della Nuova Rezzacchi Rossano Baldi: “Ho visto tutto in diretta sul telefonino: hanno agito in pochi minuti. Compromessa la struttura”

Gli effetti del blitz in pelletteria

Gli effetti del blitz in pelletteria

Pergine (Arezzo), 7 dicembre 2024 – “L’allarme è scattato alle 3.39. Giusto il tempo di prendere in mano il telefono e vedere i ladri in azione nella mia azienda”. È Rossano Baldi a parlare, titolare della Nuova Rezzacchi, l’importante azienda di Pergine che dispone di due stabilimenti all’interno dei quali vengono prodotti distintamente articoli commissionati dai principali clienti, Gucci e Prada.

Baldi, cosa ha visto sul suo telefonino?

“Quattro persone che, con volto coperto, si muovevano con rapidità e sicurezza. E’ evidente che sono andati a colpo sicuro. Si tratta di un commando. In quattro minuti hanno fatto razzia. È stato un assalto vero e proprio. Tanti, tantissimi i danni, forse più del bottino”.

Rossano Baldi, titolare della pelletteria Nuova Rezzacchi di Pergine
Rossano Baldi, titolare della pelletteria Nuova Rezzacchi di Pergine

Avete ricostruito ciò che è successo prima che scattasse l’allarme?

“In cinque minuti hanno assaltato due aziende, la nostra è infatti composta da due capannoni, a distanza di 50 metri l’uno dall’altro, un tempo uno dedicato a Gucci, l’altro a Prada, ormai entrambi esclusivamente per la produzione di quest’ultima. Hanno spaccato cancelli e le strutture interne, compresi i bandoni che dividono le aree dell’azienda. Prima hanno posizionato con accuratezza logistica quattro mezzi rubati per sbarrare la strada di accesso, anche le pattuglie mandate sul posto sono state ostacolate. Poi hanno disseminato chiodi lungo la statale 69 per rallentare l’arrivo delle forze dell’ordine, della vigilanza e anche il mio”.

A quanto ammonta il bottino?

“Ancora è da quantificare. Sicuramente i danni sono ingenti dal punto di vista strutturale. Hanno distrutto cancelli e portoni e usato un’auto come ariete. Credo che il danno strutturale superi il valore della merce rubata. Non hanno trovato molto, noi ogni giorno consegniamo i prodotti. Hanno trovato il prodotto finito, ossia la merce già inscatolata e pronta per la vendita in negozio: più di mille pezzi tra cinture, borse e contenitore. Per il resto, la merce che ancora si trovava sui carrelli per essere inscatolata, deve essere quantificata”.

Cosa dicono gli inquirenti?

“Che sicuramente la banda non è composta solo dai quattro incappucciati immortalati dalle telecamere. Per mettere in piedi questo tipo di colpo sicuramente il commando è composto da una decina di persone”.

Avevate subito altri colpi?

“Sì, un anno e mezzo fa, su commissione. Credo che non basti avere più forze dell’ordine: servono leggi più severe. Non si possono arrestare i ladri e farli uscire il giorno dopo”.

Gaia Papi