REDAZIONE AREZZO

Gastronomia in lutto: è morto Lodovichi, il titolare dell'Agania

Antonio, un aretino verace e che tutta la città conosceva con il soprannome "topo" del quale era orgogliosissimo, guidava uno dei locali storici, passione dei vip e dei divi

Antonio Lodovichi

Arezzo, 5 luglio 2016 - E' morto in ospedale, lontano dai locali nei quali tanti turisti identificano un bel pezzo di aretinità. E' morto a 68 anni Antonio Lodovichi, che per tutti i vecchi aretini era popolarissimo con il suo soprannome, il "topo", un soprannome che portava con orgoglio.

Il suo locale storico è L'Agania: per gli aretini ma anche per migliaia di turisti diventato quasi uno dei simboli dell'aretinità, almeno a tavola. I piatti tipici della tradizione, dalla ribolitta alla nana e dintorni, in un ambiente che conservava il profilo delle vecchie osterie di una volta.

E del quale si erano innamorati anche divi e personaggi di passaggio ad Arezzo: tra cui Patti Smith, che dalle sue performance musicali in giù si fernava spesso in via Mazzini. E proprio su una delle tovaglie di carta del locale aveva scritto di getto il testo della canzone dedicata agli affreschi di Piero. 

Figlio e nipote d'arte: il padre era Ottrorino Lodovichi: all'inizio della Fiera c'era anche lui, dietro la nuvola di brace e salsicce che si alzava dalla terrazza di Fraternita, punto di riferimento per tutti gli espositori oltre che per i visitatori dell'Antiquaria. E la passione l'ha trasmessa ai figli Lapo, Andrea e Lara, che da anni lo affiancano nella ristorazione.

Antonio Lodovichi era anche un grande appassionato di moto, negli anni '60 tra i primi a sfrecciare in sella ai bolidi di quell'epoca: una passione che ha conservato fino all'ultimo.