Arezzo, 4 ottobre 2020 - E’ passato un anno esatto da quando Domenico Giani, aretino attaccatissimo alle sue radici, ha lasciato il comando della Gendarmeria vaticana dopo averla guidata nel corso di tre papati. E sono stati dodici mesi nei quali Giani ha ricevuto numerose proposte, preferendo però darsi da fare nell’aiuto umanitario, a cominciare dalle forniture di mascherine e presidi sanitari che anche grazie a lui sono arrivate copiose, pure ad Arezzo, nel corso della disgraziata pandemia da Covid.
Insomma, l’addio al Vaticano non ha intaccato il patrimonio di stima che il comandante si era creato durante i suoi anni in prima fila e puntuale il riconoscimento è arrivato. Dal primo ottobre Domenico Giani è infatti diventato presidente di Eni Foundation, impegnata ormai da molto tempo in progetti umanitari nei Paesi dove il colosso petrolifero opera.
Negli ultimi anni, ad esempio, ha realizzato in Africa e Asia scuole e ospedali; ha sposato iniziative che hanno visto come protagonisti bambini e donne, ha insomma portato il nome dell’Italia in giro per il mondo, investendo somme importanti, ricavate dalla destinazione di una parte degli utili alla Fondazione stessa. Nessuno meglio di Giani poteva dunque prendere il timone di una struttura approfondita, efficiente, in prima linea nell’affrontare certe problematiche.
E il comandante della Gendarmeria è forte di un’esperienza fatta sul campo, costellata di innumerevoli viaggi a fianco di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco che gli hanno consentito di maturare una visione a 360 gradi di ogni singola realtà. Laureato in pedagogia e scienze della sicurezza finanziaria si è sempre distinto in missioni umanitarie, proverbiale nel 2015 l’attivazione nella poverissima Repubblica Centrafricana di un corridoio di tregua che consentì la visita del Papa e l’apertura della Porta Santa.
A sua disposizione si troverà ad avere un budget importante da investire, variabile di anno e in questi mesi più ridotto a causa degli ostacoli frapposti dall’emergenza sanitaria. Ma complessivamente, come riporta il sito web, nell’ultimo decennio la Fondazione Eni (nata nel 2007) ha destinato oltre 35 milioni a iniziative a carattere umanitario e intende continuare in questo solco già tracciato.
Attualmente in tutto il mondo, dal Mozambico al Myammar, dal Gana all’Egitto, varie sono le iniziative della Fondazione e vanno dalle campagne contro il papilloma virus per la lotta al cancro della cervice uterina, alla partecipazione al progetto Dream della Comunità di Sant’Egidio per migliorare lo stato di salute della popolazione, con particolare attenzione alle donne con Hiv, fino al supporto delle cure pediatriche insieme al Cuamm (Medici per l’Africa).
La nomina di Giani va dunque a premiare il prestigio del personaggio che nella sua carriera ha intessuto una rete internazionale di rapporti che risulterà fondamentale in questo nuovo incarico a un aretino non ha mai reciso i legami con la sua terra.