LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Gioielli, la sfida alla frenata: "Expo per tornare a correre"

Oltre duecento aziende a Vicenza per aprire l’anno riprendendo l’abbrivio. Giordini: "Ordini e affari sono calati ma i numeri restano ancora vertiginosi".

Giordana Giordini, presidente di Confindustria orafi in partenza per Vicenzaoro

Giordana Giordini, presidente di Confindustria orafi in partenza per Vicenzaoro

Trolley pronto, agenda di lavoro a portata di mano, registro degli ordini nuovo di zecca. Perchè a Vicenzaoro si costruisce l’anno appena nato che si consolida con Oroarezzo a maggio per poi splittare nelle fiere d’autunno. Il metronomo dell’oro riparte da Vincenza dove venerdì si apre la Fiera: qui Ieg porta ogni anno buyer da tutto il mondo. Che confermano la presenza tra gli stand anche per l’evento di gennaio, nonostante il vento dell’instabilità che continua a soffiare sui mercati internazionali.

Da Arezzo oltre duecento aziende hanno già il navigatore impostato in direzione Veneto: è una delle fiere più attese non solo dagli imprenditori, ma pure dagli analisti per capire che hanno sarà. Per gli espositori, si tratta di un appuntamento strategico perchè "serve a gettare le basi per il lavoro di tutto l’anno", dice Giordana Giordini presidente di Confindustria Orafi.

Lei ha il trolley già alla porta di casa e spiega: "Anche quest’anno l’imprenditoria ora fa aretina è rappresentata da un numero elevato di aziende: siamo oltre duecento espositori aretini negli stand fieristici di Vicenza. E grazie a Ieg potremo confrontarci con buyer in arrivo da tutto il mondo, nonostante la fase di incertezza legata agli scenari geopolitici internazionali".

L’oreficeria aretina tiene e continua a riempire di carburante il motore dell’economia, ma rispetto alla corsa post Covid, oggi fa i conti con un rallentamento di ordini e dunque di affari. Il primato del distretto orafo, il più grande a livello europeo e da solo capace di rappresentare il 47 per cento dell’export nazionale di oreficeria, non è in pericolo: la tenuta è solida e il passo avanti costante. Tuttavia, per ora non si corre.

Per questo, lo "snodo" di Vicenza è la cartina di Tornasole per un settore in ottima salute ma che comincia a starnutire. Niente a che vedere con la crisi che attraversa la moda, ma i segnali ci sono pure nel comparto che sta meglio di tutti. "Nella seconda parte del 2024 abbiamo registrato un rallentamento, tuttavia il settore produce numeri importanti per l’economia aretina ma anche toscana e nazionale".

A Vicenza gli imprenditori aretini si portano anche un trolley pieno di speranza e di ottimismo, quello che non deve mancare mai a chi guida un’impresa. "L’obiettivo è proporre le nostre creazioni di alta qualità ai clienti che arrivano dai principali mercati esteri. E il fatto di poterli avere tra gli stand della fiera è un’opportunità fondamentale in una fase attraversata dall’instabilità".

Parola che fa i paio con oscillazione, quella del prezzo dell’oro che continua a ballare sulla bilancia delle quotazioni al Fixing di Londra: "Solo qualche giorno fa l’oro era arrivato a 85 euro al grammo. E questo continuo sali e scendi spinge i clienti a rinviare gli acquisti". C’è poi l’incognita dazi anche se "non è una questione che ci preoccupa, ci siamo abituati; ben più importante è l’impatto delle oscillazioni legate al prezzo dell’oro", aggiunge Giordini.

Ma venerdì inizia il nuovo anno - quello degli affari - per le imprese aretine a Vicenza. Che vogliono tornare a correre.