SALVATORE MANNINO
Cronaca

Giorgia Meloni brucia tutti e incontra Fredy

Tete a tete in gran segreto nell’albergo della leader di Fdi, poi il video su Facebook. I retroscena dell’appuntamento. Giovedì arriva Salvini

di Salvatore Mannino

Zitta, zitta, Giorgia Meloni brucia tutti. Compreso l’alleato più ingombrante, quel Matteo Salvini che su Fredy Pacini, il gommista con la pistola di Monte San Savino cui il Gip ha negato l’archivazione, credeva di avere un diritto di primogenitura. Tanto che aveva già fissato per giovedì con colui che, soprattutto a destra e anche contro la sua volontà di restare fuori dal recinto della politica, è diventato un simbolo della questione sicurezza e della legittima difesa. Ma la leader di Fratelli d’Italia ha fatto prima. In gran segreto Fredy lo ha visto ieri mattina, salvo poi uscire con video e dichiarazioni a cose fatte.

Dire che per 48 ore aveva fatto effetto il silenzio del partito più cool del centrodestra sul caso Fredy. Decine di dichiarazioni, tutte di esponenti della Lega, dai più noti ai più sconosciuti, ma neppure una reazione della Meloni e degli altri di Fdi. In realtà, almeno da sabato, la donna forte della destra stava lavorando dietro le quinte. Dicono i suoi che, preparando la visita ad Arezzo, si era imbattuta sui titoli dei giornali per Fredy, e aveva chiesto di conoscerlo e incontrarlo. Ecco dunque che si mette in moto la macchina locale del partito, che contatta discretamente l’avvocato Alessandra Cheli, chiedendo un tete-a-tete con la garanzia della riservatezza. Fredy, uno che con la macchina della propaganda politica è ispido come un orso, ci sta, si concorda l’appuntamento per la domenica mattina.

Ecco dunque che ieri alle 10 il gommista, la moglie e l’avvocato si presentano al Park Hotel di Battifolle, l’albergo dietro il casello autostradale dove la Meloni ha trascorso la notte, dopo aver chiuso in piazza Grande il suo tour elettorale in mezza Toscana. L’approccio, raccontano fonti vicine a Fredy, è semplice e diretto. La leader di Fdi dà l’impressione di essere davvero interessata alla storia del gommista che ha fulminato il ladro. Soprattutto, si mostra intenzionata a capire il prima, l’antefatto, la sequenza infinita dei furti subiti da Fredy nel corso degli anni e la sua scelta di dormire nel capannone dell’azienda, insieme alla moglie. La diffidenza, insomma, si scioglie, tanto che quando la Meloni dice di voler realizzare un video sull’incontro, Fredy non si oppone, nemmeno alla richiesta di rimanere a fianco della presidente di Fratelli d’Italia durante le riprese.

E’ questione di pochi minuti, Giorgia Meloni, raccontano le solite fonti, davanti alla telecamera abbandona quel tratto di dolcezza con cui ha ascoltato le peripezie del gommista, e riprende il suo piglio abituale. Così, mentre Fredy resta in silenzio, è lei a trarre le conseguenze politiche del caso, quelle di uno che ha subito furti per oltre 100 mila euro ("Più di quanto guadagna una personale normale in un anno", chiosa lei) e che dopo aver reagito all’ennesimo blitz si trova impantanato in una bega giudiziaria che non finisce più "La difesa è sempre legittima", chiude la Meloni con uno slogan che la accomuna da sempre ai toni supersecuritari della Lega e di Salvini. Ma stavolta è arrivata prima lei.

La notizia (e il video sul Facebook della leader di Fdi) trapelano mentre già Fredy & C. stanno rientrando a Monte San Savino. Il Gran capo leghista si dovrà rassegnare ad essere secondo, quando giovedì planerà anche lui sul territorio del gommista, particolari ancora da definire. Ma noi, fanno sapere dall’entourage di Fredy, siamo pronti a ricevere anche quelli del centrosinistra. Già, ma nel centrosinistra c’è qualcuno capace di maneggiare una patata bollente così? La campagna elettorale e anche il caso del gommista con la pistola continuano.