FEDERICO D’ASCOLI
Cronaca

Giostra e polemiche, parla Salvicchi: "Regole da rifare con l’aiuto di tutti"

Il maestro di campo di giugno va oltre la lettera di Porta Crucifera: "Punti di vista diversi, ci può stare. Ma ci sono troppi buchi che mettono a repentaglio la manifestazione: pronti a contribuire alla revisione".

Giostra e polemiche, parla Salvicchi: "Regole da rifare con l’aiuto di tutti"

Carlo Umberto Salvicchi, 64 anni, è uno dei due maestri di campo della Giostra

Una Giostra ricca di colpi di scena e soprattutto di casi regolamentari irrisolti. Il maestro di campo di giugno Carlo Umberto Salvicchi, insieme alla giuria, è finito nel mirino del quartiere di Porta Crucifera che ha anche chiesto al sindaco Ghinelli e al consigliere delegato Bertini la convocazione di una riunione della Consulta dei quartieri per parlare dei regolamenti. Riunione che, a oggi, non si è ancora tenuta.

Salvicchi, ha letto cosa ha scritto di lei Porta Crucifera?

"Non entro nel merito della lettera, non considero le tante questioni regolamentari aperte in base a un quartiere o a un altro: è normale avere punti di vista diversi, anche perché i ruoli sono diversi. Dal mio punto di vista ho cercato di tutelare al meglio l’andamento della Giostra".

Un’edizione in notturna iniziata male, con il ferro saltato al cavallo di Vanneschi.

"Una situazione anomala e forse inedita nella storia della manifestazione. C’era la possibilità di un’interruzione a lungo termine e quindi ho accertato, tramite il veterinario, che il cavallo non avesse problemi di carattere fisico. Ho dunque chiesto quanto tempo fosse necessario per ferrare di nuovo il cavallo cercando di far partire la Giostra in tempi ragionevoli con quasi 5 mila persone in piazza e con potenziali problemi di ordine pubblico da gestire".

Porta Crucifera ha parlato di pressioni indebite mentre nella sua relazione lei parla dell’insofferenza del capitano rossoverde. Il problema vero è che manca una norma che faccia chiarezza sull’eventuale sostituzione del cavallo...

"Introduce una questione che a me sta molto a cuore ma prima vorrei rispondere sulla pressione che il quartiere lamenta: credo che andare a a chiedere un paio di volte a che punto era la situazione della ferratura sia nelle prerogative del maestro di campo: non vedo cos’altro avrei dovuto fare in quel momento. Venendo a questioni più importanti mi permetto di dire che abbiamo rischiato un’interruzione definitiva della Giostra perché il regolamento non prevede un obbligo di tenere un cavallo di riserva a disposizione. Si poteva creare una situazione ingestibile".

Quindi bisogna mettere mano alle norme di Giostra. Giusto?

"Ho letto con piacere che l’amministrazione comunale d’inverno vuol provvedere a un’ampia riflessione sulle modifiche agli articoli del regolamento. Mi dispiace che tra le varie voci che contribuiranno non sia, per ora, prevista la presenza di giurati, magistrati e maestri di campo che potrebbero contribuire con punti di vista diversi rispetto all’amministrazione comunale e ai quartieri".

In che senso?

"Un conto sono le decisioni ‘politiche’ ossia l’eventualità che la rottura della lancia non porti al raddoppio del punteggio ma a un semplice premio fisso, un’altra cosa sono i ‘buchi’ nel regolamento che chi lo applica da anni potrebbe indicare per tentare di risolverli".

Quali sono le situazioni che secondo lei andrebbero normate in maniera diversa?

"Prenda per esempio i disturbi alla carriera. Noi ragioniamo sui comportamenti che creano un problema al giostratore e al cavallo, solo in questo caso la carriera si ripete. C’è però un vuoto: cosa si può fare all’interno della linea che non va oltrepassata? Si può saltare, muovere i costumi, correre in avanti o indietro? Ecco questo il regolamento non lo dice ed è una delle tante situazioni che andrebbero regolamentate per evitare di dare un’eccessiva discrezionalità al maestro di campo. Regole chiare e condivise sono un vantaggio per tutti".