GAIA PAPI
Cronaca

"Giro il mondo ma torno sempre qui". Fazzuoli, dalla tv alla fattoria. Olio e vino nell’impresa di famiglia

Il giornalista vive tra Roma e Terranuova: "Dopo la morte di mio padre abbiamo deciso di mantenere l’azienda"

Il giornalista vive tra Roma e Terranuova: "Dopo la morte di mio padre abbiamo deciso di mantenere l’azienda"

Il giornalista vive tra Roma e Terranuova: "Dopo la morte di mio padre abbiamo deciso di mantenere l’azienda"

Documentari, tanta televisione e tantissimi viaggi in giro per il mondo. "Ma più andavo lontano e più sentivo di dovermi riavvicinare alla mia campagna toscana". E così è stato per Federico Fazzuoli, giornalista da tutti apprezzato per aver condotto la fortuna trasmissione Rai Linea Verde dal 1981 al 1993. Nel 1997 curò il programma Made in Italy da esterno, ma anche inchieste e documentari per gli speciali del Tg1. Oggi, a 78 anni, collabora con la Rai, ma non solo. Produce vino e olio nella sua fattoria a Terranuova Bracciolini, a Campolacconi.

Un cambiamento di vita? "Non direi. Anche quando lavoravo in Rai, con la mia famiglia occasionalmente venivamo in campagna. Finchè la scomparsa di mio padre non ci ha messo davanti ad una scelta: vendere tutto o portare avanti la tenuta, un luogo tanto amato da me e da mia moglie Anita e dai miei figli. La scelta è stata di portarla avanti tutti insieme. Così le trasferte, da Roma dove abitiamo, si sono fatte molto più intense". Allora possiamo parlare di un ritorno alle origini.

"Il legame con questo angolo della Toscana è sempre stato forte. I miei trisnonni erano di Cortona, poi si sono spostati sulle balze nel Valdarno. I miei tre figli, nonostante abitino in giro per il mondo, sono sempre venuti qui in estate. Hanno un ricordo preciso di questa campagna, di questa vita".

E quindi sono nati tra agriturismo e fattoria. "Sì, in questa casa dove sono nato che appartiene alla mia famiglia da sempre, abbiamo creato un’azienda di venticinque ettari con vigneto e ulivi. Mia moglie è la responsabile della società e tutti partecipiamo in qualche modo. Facciamo anche agriturismo. I miei figli Flavio, Luca e Giovanna hanno il loro lavoro, ma se c’è qualcosa da fare partono e vanno alla fattoria. È una gestione familiare".

Prodotti che immagino non siano mancati sulla tavola delle feste… "Pensa bene. Il nostro olio e vino sono obbligatori. Erano presenti per il cenone del 24 che abbiamo fatto a Roma, così come per il pranzo di Natale. E quello di Santo Stefano, qui in campagna, con tutta la famiglia. Lo sarà per Capodanno". Le puntate di Linea Verde chiudevano con la tavola imbandita in cui si parlava di prodotti tipici della regione ospite. Cosa ci sarà sulla vostra tavola per Capodanno?

"Del menù si occuperà mia moglie. Non mancheranno i fagioli zolfini e le lenticchie. Poi pappa al pomodoro e ribollita. L’unica costante è il vino e l’olio".

Che anno è stato il 2024? "È stato un anno molto positivo innanzitutto perchè è nato il nipotino ad ottobre. Poi abbiamo passato una bella estate tutti insieme. La famiglia è importante. Ho tre figli sparsi per il mondo". E per quanto riguarda la fattoria?

"C’è stato un grande riconoscimento per il nostro vino rosso Pugnitello, recentemente premiato con la medaglia d’oro al Concours Mondial de Bruxelles. Il Pugnitello è un antico vitigno autoctono, storicamente utilizzato per migliorare il Chianti e in seguito abbandonato in quanto difficile, poco produttivo. Abbiamo voluto recuperarlo per scoprire che sulle balze del Valdarno abbandona la sua durezza e diviene morbido, senza perdere in potenza. Lo vinifichiamo in purezza e lo attendiamo nell’evoluzione".

Progetti per il 2025? "L’anno scorso ho consegnato un documentario sul Rigoletto di Franco Zeffirelli e la Rai lo sta proponendo alle televisioni nel mondo. Adesso sto lavorando per tornare a Palmira. Dopo che l’Isis ha distrutto il sito archeologico, stanno facendo dei restauri e vorrei andare a filmare. Le idee non si devono mai fermare".

Cos’altro bolle nella pentola di Fazzuoli? "Sto lavorando ad un’iniziativa di comunicazione per far conoscere l’immenso patrimonio culturale italiano privato".