Arezzo, 22 ottobre 2015 - IL GIUBILEO è alle porte ma per ora il giubilo non si vede. Anzi, serpeggia tra le mura della Soprintendenza un certo malumore. La questione è quella della Basilica di San Francesco, spesso al centro delle polemiche da quando le visite a pagamento agli affreschi di Piero della Francesca nella Cappella Bacci sono state contingentate. Come annunciato giorni fa su queste colonne, la Basilica sarà uno dei luoghi in provincia nei quali si potrà ottenere l’indulgenza plenaria. Papa Francesco, infatti ha esteso la possibilità di ottenere l’indulgenza anche recandosi nelle singole diocesi e non soltanto passando dalla Porta Santa, come da tradizione.
Solo che la Basilica è anche un museo, gestito dal ministero. «Ci avrebbe fatto piacere – spiegano fonti interne alla Soprintendenza – essere avvertiti e chiamati a discutere intorno a un tavolo. Non certo per porre veti, ci mancherebbe, ma per coinvolgerci nell’organizzazione di questo evento che, è facile immaginare, porterà un notevole afflusso di persone da gestire. Proviamo a immaginare 25 persone che visitano la Cappella Bacci e 200 che arrivano in Basilica per ottenere l’indulgenza, dobbiamo sapere per tempo come muoverci, per eviatare il caos. A oggi però questo confronto non c’è stato».
Il senso è che una telefonata sarebbe stata gradita, visto che la Basilica, oltre a essere un luogo sacro, è anche un bene culturale. Quanto poi alla proposta avanzata in Consiglio comunale dal sindaco Ghinelli, quella di lasciare l’accesso gratuito alla Cappella Bacci per il 2016, anno santo ma anche anniversario della nascita di Piero della Francesca, le stesse fonti della Soprintendenza spiegano: «Il problema è sempre di tipo organizzativo. Intanto, dal punto di vista amministrativo non sembra una strada percorribile, c’è un concessionario del servizio, Munus, per il quale un anno di ingresso gratuito difficilmente potrà essere sostenibile. Inoltre, a quanto ci risulta, ci sono già delle prenotazioni per i mesi a venire, con numeri anche importanti. Cosa si dovrebbe fare in quel caso, restituire il costo del biglietto? Oppure lasciare entrare gratis quelli che si prenoteranno da qui in avanti, ma in quel caso non sarebbe giusto nei confronti del pubblico».
E quindi? Quindi l’auspicio è che almeno avvenga al più presto una riunione durante la quale tutte le parti interessate possano, almeno, organizzarsi per il prevedibile flusso di pellegrini e turisti.