Gli allevatori di Chianina stanno sparendo. In dieci anni sono diminuiti del 27%

L'allarme per la scomparsa della razza Chianina ad Arezzo: calo del 27% degli allevatori in 10 anni. Occorre valorizzare il brand e garantire giusto compenso agli allevatori per salvare il gigante bianco.

AREZZO

Una lenta scomparsa del gigante bianco dalle campagne dell’Aretino.

A raccontarlo sono i numeri: in 10 anni gli allevatori di razza Chianina nella provincia di Arezzo sono diminuiti del 27%. E il numero di capi allevati è sceso del 20%: alla fine dello scorso anno erano 4.616 i bovini allevati, oltre un migliaio in meno rispetto al 2013. A lanciare l’allarme è Massimiliano Dindalini, direttore Cia: "C’è uno scoraggiamento tra gli allevatori dovuto dalla bassa redditività dell’animale e quindi dell’allevamento. Questo un po’ per l’aumento dei prezzi di tutte le materie prime e anche dell’energia, indispensabili per l’allevamento, ma anche per una progressiva riduzione del consumo di carne in generale".

Come intervenire dunque per frenare questa emorragia? "Prima di tutto tornando a dare reddito agli allevatori, cioè ridistribuendo nella filiera che va dall’allevamento fino alla commercializzazione, il giusto compenso per l’allevatore. Occorre che il brand Igp, ma comunque la carne Chianina, sia tutelata e valorizzata, per le sue caratteristiche organolettiche, per quelle nutritive e da un punto di vista commerciale. In più è necessario legare il futuro di questa razza al suo territorio di elezione, quello che le ha dato il nome".