Alberto Pierini
Cronaca

Gli "angeli" anti-bulli: gli studenti tutor mobilitati nelle scuole

Giorni di formazione e già in trincea: dai cavalieri del Colonna alle magliette rosse del Pier della Francesca. "non lasceremo soli i ragazzi"

I cavalieri del Colonna

I cavalieri del Colonna

Arezzo, 17 settembre 2019 - Giulia fa la quarta del Liceo Colonna e ieri mattina insieme a tanti dei suoi compagni si è presentata al debutto delle prime. Nostalgia? No, coraggio. «Alle medie mi sono ritrovata messa da parte come se non esistessi, invisibile se non a una mia amica». Da allora sono passati quattro anni, ma la cicatrice le è rimasta addosso. La cicatrice del bullismo.

Ora lei è un Cavaliere del Colonna: un super tutor, che il preside Maurizio Gatteschi si è inventato per sfidare uno dei nemici dei ragazzi. «Qualcuno deve cominciare a fare qualcosa, sennò che ci lamentiamo a fare?». Sono la punta più avanzata nella città dei tutor. La prima campanella una volta era scandita da goliardia e piccole prepotenze, tipo la cifra da pagare ai più grandi per non subire qualche dispetto di troppo. Oggi è uno specchio del mondo.

Al Colonna si sono preparati tre giorni all’impatto con i ragazzi. «Un corso di formazione vero e proprio, perché non puoi improvvisare». Al Liceo Artistico per due giorni hanno studiato, capito, provato. Il nemico è uguale, cambia la maglietta. Giulia e le sue amiche ne hanno una nera, con il profilo e il nome della scuola. All’Artistico, che essendo ad Arezzo naturalmente si chiama Pier della Francesca, è rossa con una scritta sul petto: «Noi siamo con voi».

Detto e fatto: affiancano i ragazzi, ci parlano, gli danno i numeri di telefono. Ci sono: senza insistere troppo, perché non puoi rischiare di prevaricarli nel nome della tutela, ma pronti ad intervenire. Contro il bullismo e non solo. Perché i tutor nella scuola del terzo millennio sono uno scudo per i più fragili. Non professori, non bidelli (anzi collaboratori scolastici, diamine di un linguaggio... ) ma ragazzi come loro. L’aiuto che forse accetti più volentieri, perché non ti cala dall’alto. La campanella squilla all’impazzata ma le classi sono semivuote.

Un «chiodo» di massa? No, sono tutti fuori. Il primo impatto quasi ovunque è all’aperto: chi in una piazza, chi un cortile, chi in una delle sedi di una scuola ma poi pronti a sciamare nella propria passeggiando in centro. Il tutor ti prende sotto braccio alla prima campanella ma non ti lascia fino all’ultima. Un po' perché ci crede davvero. Un po’ perché in certi istituti tutto fa punteggio. Nel solito «Pier della Francesca» chi è più generoso acquisisce delle card di vario colore: il top è il diamante, che perfino nella città dell’oro fa impressione, e con quella paga meno le tasse scolastiche, le gite e perfino le fotocopie.

Conta il profitto, conta il voto in condotta ma conta anche la disponibilità a farsi in quattro per gli altri. Forse per questo al Colonna li chiamano cavalieri: al maschile, anche se poi in maggioranza sono donne o se preferite ragazze. «Ci saranno assemblee ad hoc, momenti nei quali dare consigli». Ma l’aiuto principale resta quello di esserci nel momento della verità. Perché i bulli, vigliacchetti il giusto, colpiscono chi è isolato nel silenzio.

Se si trovano di fronte un muro, a quel punto anche di prof e presidi allertati in presa diretta, scappano: da bulli a polli, ce lo insegna tutta la storia italiana, a volte il passo è breve. Ne sanno qualcosa anche all’Itis Galilei, dove l’accoglienza è una parola d’ordine, con i ragazzi affiancati per alcuni giorni come se fossero vecchi compagni di scuola invece che esordienti al primo «ballo».

E così un po’ ovunque, dallo scientifico ai Geometri, dal Classico al Professionale. Centinaia di volti, cambiano solo le magliette, ognuno sfoggia quella della propria squadra, pardon scuola. Ieri al Colonna ogni «cavaliere» si era piazzato in un angolo del cortile: discreto, un cartello, l’invito a chi vuole farsi sotto.

Come Giulia alcuni sono scottati in passato da trattamenti che hanno fatto male. E che reagiscono facendo squadra per gli altri. Le quinte ti insegnano a muoverti tra i segreti della scuola, le quarte ti affiancano contro i bulli. Tutti presto diventeranno maturi. Forse Giulia prima degli altri.