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Cerimonia domani per ricordare 105 giovani partigiani valdarnesi che lasciarono la città per arruolarsi nella brigata Friuli dell’esercito italiano
Ricordare per costruire il futuro. Il 7 febbraio è una data carica di significato per la memoria collettiva di San Giovanni. In quel giorno, nel 1945, 105 giovani partigiani valdarnesi lasciarono la città per arruolarsi nella brigata Friuli dell’esercito italiano ricostituito, pronti a combattere sul fronte del Senio contro l’occupazione nazifascista. E domani, come accade dal 1946, saranno celebrati le doti di coraggio e determinazione e gli ideali che ispirarono la loro lotta: libertà, democrazia, uguaglianza sociale e il rifiuto di ogni forma di discriminazione.
"Si tratta di una tradizione istituita molti anni fa dal Comune e dall’Anpi - ricorda il sindaco Valentina Vadi - per celebrare un evento specifico che ha riguardato il nostro territorio, mantenendo viva la memoria del passato e dei valori fondanti della Resistenza". Principi che hanno guidato i partigiani della vallata anche dopo la liberazione di San Giovanni e Cavriglia, avvenuta il 24 luglio del 1944, quando scelsero di continuare la battaglia contribuendo alla liberazione di Riolo Terme e Bologna.
Il programma della giornata si aprirà alle 9 al Cinema Teatro Masaccio con la partecipazione degli studenti delle scuole superiori che presenteranno i loro lavori di ricerca sull’ultima fase della Seconda Guerra Mondiale. Seguiranno gli interventi della prima cittadina e dei presidenti di Anpi Valdarno Giuseppe Morandini e dell’Istituto Alcide Cervi Albertina Soliani. Previsto poi il corteo commemorativo che attraverserà le vie cittadine per approdare sotto il loggiato di Palazzo d’Arnolfo dove sarà deposta una corona ai caduti.
Insomma la città non dimentica e attualizza il sacrificio di quei ragazzi tramandando episodi spesso trascurati dai libri di storia e invece essenziali per trasmettere alle nuove generazioni la responsabilità di essere costruttori di pace e custodi della democrazia.