
L’associazione Arcigay Arezzo e Chimera Arcobaleno invitano a segnalare sempre e offrono assistenza
Un’aggressione omofoba ai danni di un diciottenne con calci, pugni e botte che sono proseguite anche dopo che il ragazzo ha perso i sensi. Prima lo hanno insultato, poi è scattato il pestaggio all’uscita della discoteca. I fatti risalgono allo scorso 19 gennaio. Dopo una serata in discoteca, è scattata una violenta aggressione di stampo omofobo ai danni di un giovane. Durante la serata il ragazzo, le cui generalità non possono essere diffuse a causa delle indagini ancora in corso, aveva ricevuto diversi insulti, epiteti inequivocabili che si sono ripetuti durante il pestaggio avvenuto a serata conclusa, poco distante dal locale, di fronte a un food-truck.
Erano circa le tre di notte quando il ragazzo è stato aggredito. Ha ricevuto prima un colpo alla testa e poi al volto. Dopo che è caduto a terra per il colpo subito e ha perso i sensi, il diciottenne ha continuato a subire dagli aggressori colpi e calci mentre contro di lui venivano ripetute le offese con chiaro riferimento al suo orientamento sessuale. Gli aggressori, si tratta di un gruppo di coetanei, sono scappati dopo il pestaggio.
L’episodio di violenza è accaduto nella notte del 19 gennaio scorso nella zona industriale di Arezzo. Dopo aver ricevuto le cure mediche in pronto soccorso, la vittima ha prontamente denunciato alle forze dell’ordine l’accaduto e lo ha segnalato anche all’associazione Arcigay Arezzo richiedendo sostegno psicologico e assistenza legale che sono state subito attivate. "Arezzo non è immune al clima di odio che si respira in tutto il paese – dice la presidente di Chimera Arcobaleno Jasmine Piattelli - La prolungata assenza di politiche, informazione e prevenzione a livello locale, il silenzio istituzionale del Ministero delle Pari Opportunità nonostante i richiami e le raccomandazioni internazionali, l’approccio ideologico ad alcune questioni che riguardano la comunità Lgbtqia+ non fanno altro che alimentare comportamenti e sentimenti di intolleranza. Alle carenze istituzionali ha risposto, come troppo spesso accade, la rete informale e volontaria dell’associazionismo".
È stata presentata denuncia per le botte all’esterno del locale, da cui gli aggressori si sono tenuti a distanza. Nonostante non sia stata coinvolta la sicurezza privata, Chimera Arcobaleno lancia un appello alle persone che frequentano locali pubblici: "rivolgersi sempre agli addetti alla sicurezza, chiedere aiuto, segnalare preventivamente qualsiasi minaccia, molestia o problema è fondamentale per creare spazi più sicuri".
"Attendiamo che la giustizia faccia il suo corso e restituisca tranquillità alla vittima di questa brutta aggressione" dice de la presidente dell’associazione. Condanna anche da parte dell’assessore Carlettini: "Non possiamo tollerare che l’odio e la violenza prendano il sopravvento sui valori di rispetto e inclusione".