LUCA AMODIO
Cronaca

Gli lanciò una roncola per gelosia. Tenta di uccidere amico e moglie. Suspense dopo la condanna a 5 anni

La grigliata dell’ottobre finì con l’arresto del padrone di casa dopo alcune avance dell’amico alla moglie. La donna si era dovuta nascondere nel garage di casa dopo la sfuriata, era stata minacciata di morte.

Gli lanciò una roncola per gelosia. Tenta di uccidere amico e moglie. Suspense dopo la condanna a 5 anni

I carabinieri di Badia Prataglia e Chiusi della Verna avevano arrestato il rumeno di 39 anni che aveva aggredito amico e moglie

Gli lanciò una roncola per un’avance di troppo alla moglie. E lei, minacciata di morte, si era dovuta nascondere in garage, spaventata dall’inatteso epilogo grigliata in cortile tra amici. La vicenda è dell’ottobre scorso ma oggi se ne tornerà discutere in tribunale, a Firenze. Sì, perché dopo la condanna in primo grado a cinque anni e sei mesi per duplice tentato omicidio l’avvocato Maria Fiorella Bennati aveva fatto Appello per una riqualificazione del reato. Per la difesa non c’era alcuna intenzione di uccidere: i reati da contestare sono semmai quelli di lesioni e minaccia.

Nodo che saranno chiamati a sciogliere i giudici fiorentini che oggi prenderanno in mano il fascicolo dei fatti del 9 ottobre scorso. I fatti di una grigliata che non era finita nel migliore dei modi. Anzi: ad arrivare al finale con l’organizzatore in manette. In tavola quella sera c’era tanta carne cotta al fuoco, certo, ma anche tanto alcol che scorreva a fiumi. Tutti avevano alzato un po’ troppo il gomito - come tra l’altro è emerso a processo - e un’avance di qua, un apprezzamento di troppo di là, ha scatenato il putiferio. Il padrone di casa, rumeno, 39 anni, muratore, non ha gradito le parole rivolte alla moglie. Ha preso una roncola, l’ha brandita e l’ha sferrata addosso a quello che era un compagno di merende fino a poco fa ma che lì per lì era diventato un concorrente in amore o qualcosa del genere, almeno nella sua testa.

Il colpo era andato a segno ma non era stato fatale. Sette i giorni di prognosi per l’amico ferito, colpito alle spalle mentre cercava di scappare. Intanto si diffonde il panico nel giardino di casa. La moglie scappa e si nasconde in garage. Lui la minaccia di morte: "Ti ammazzo". Qualcuno chiama il 112 e i carabinieri di Badia Prataglia e Chiusi della Verna arrivano sul posto. Per l’esagitato scattano le manette: arrestato con l’accusa di tentato omicidio.

Si arriva a processo e il muratore sceglie il rito abbreviato: niente dibattimento, solo carte ma sconto di pena di un terzo. Al tribunale di Arezzo nel gennaio del 2024 arriva la condanna in primo grado per duplice tentato omicidio. Arriva la stangata. Cinque anni e sei mesi di reclusione stabilisce il gup Claudio Lara. La legale del rumeno farà poi Appello: non era sua intenzione ammazzare nessuno, i reati da contestare sono quelli di lesioni (per le ferite a lui) e minaccia (per le parole alla moglie). Questa in sintesi la linea difensiva. Oggi i giudici fiorentini prenderanno in mano il fascicolo e passeranno di nuovo al setaccio la vicenda. Per ora il 38enne rimane in carcere ad Arezzo.