Arezzo, 04 ottobre 2024 – Domenica con una sfida di grande tradizione per quanto riguarda la Sangiovannese. Gli azzurri saranno di scena allo stadio "Carlo Zecchini" di Grosseto per il confronto di campionato numero 63, il 32 esimo sul terreno maremmano. Sbirciando nei numeri, emerge un particolare abbastanza curioso ed è quello che la squadra ospite non perde a Grosseto da 18 anni (1-2 nel torneo di C1 2006-2007) e che i rivali biancorossi a loro volta non escono battuti dal "Fedini" da 21 anni, vale a dire dall'1-0 firmato Baiano in C2 con Sarri in panchina. Il bilancio dei 62 precedenti vede gli azzurri in lieve vantaggio con 18 vittorie, 17 sconfitte e ben 27 pareggi. Segno X dunque gettonatissimo, mentre sul campo grossetano i 31 confronti hanno visto 11 successi per i padroni di casa, 15 pari e 5 affermazioni del Marzocco, l'ultima due stagioni fa, 2-1 con goals di Migliorini e Caprio. Le altre 4 vittorie esterne della Sangio risalgono al torneo 1958-59, 2-0 con le reti di Gori e Vincenzo Rosito, al campionato di C2 1978-79, 3-1 coi goals di Luperini, Malisan e del compianto Adriano Trevisan ed ancora sempre per 2-1 in eccellenza nel 1993 con Cioffi ed Orsi e, con lo stesso punteggio, in serie D nel 1999-2000 con le segnature di Ronzani e Alessio Di Mella.
C'è anche da dire come il Grosseto, se si togliesse il successo a tavolino per il caso delle porte più "basse"(in campo gara finita in parità) non avrebbe la meglio sulla Sangiovannese da ben...18 anni! Nella scorsa stagione due pareggi hanno contrassegnato le sfide, 0-0 all'andata in Maremma con Bencivenni in panchina e 1-1 al ritorno con il goal del "grossetano" Rotondo. Ma, inevitabilmente, Grosseto vuole dire nella storia quasi centenaria del club dai colori del "cielo e del mare" anche il ricordo doloroso di due gravi sconfitte come lo 0-7 della stagione di C 1941-42 e, soprattutto, il mortificante 1-12 del campionato di terza serie 1946-47, per quella che rimane la sconfitta più pesante di sempre della storia. Alla guida della squadra, neanche poi così malmessa, era stato richiamato Gastone Boni dal Rimini, tecnico padovano celebre per i suoi metodi innovativi e per la cura quasi maniacale della preparazione atletica. Boni si era convertito al sistema che, se non applicato al meglio, portava le squadre a vere e proprie figurette nella fase difensiva.
Come accadde quel 15 dicembre 1946 al vecchio campo "Amiata" di Grosseto, ubicato lungo le vecchie mura aldobrandesche della città. Furono ben 12 le reti subite dal povero portiere Alvaro Terrazzi, sei delle quali a firma del poderoso centravanti maremmano Bartolini. Al ritorno a San Giovanni gli azzurri si riscattarono parzialmente vincendo per 2-1 con il pubblico "assetato" di rivincita. Dopo pochi mesi una tragedia colpiva la città intera per la prematura scomparsa del giovane Alberto Galli, lanciato in prima squadra e con grandi prospettive. Gli fu fatale un bagno estivo in Arno e a lui venne dedicato lo stadio e, successivamente, una nota società di basket. (Si ringraziano Leonardo De Nicola e Alessandro Forni)