Arezzo, 7 aprile 2022 - Sfiorano quota 500 i numeri ufficiali dei profughi ucraini in terra aretina. Quasi un raddoppio in poco più di tre settimane quando gli arrivi ufficiali erano 278 ma con una forbice di sommerso che viene stimata in almeno la metà, anche se adesso la sensazione delle istituzioni in campo, a cominciare dalla prefettura è che i migranti si facciano avanti per segnalare la loro presenza in città.
La maggior parte sono minori (223) fuggiti dalle città in fiamme con le mamme e, spesso in condizioni drammatiche oppure arrivati ad Arezzo e in provincia grazie alle carovane di aiuto che nella spola con le zone di confine riportano indietro i profughi. Alcuni sono piccolissimi tra 1 e 6 anni (ben 75), altrettanti quasi i più grandi (67) e 81 tra i 12 e i 18 anni.
Per questi l’Ufficio scolastico ha organizzato l’inserimento nelle classi con l’aiuto di mediatori linguistici. Quattordici invece sono i bambini non accompagnati arrivati nell’aretino e affidati dal tribunale per i minori di Firenze alle famiglie con i requisiti necessari. Pochissimi, come era prevedibile, invece i maschi adulti. In tutta la provincia di Arezzo ci sono 40 uomini tra i 65 e i 90 anni.
Si tratta quindi di persone che non sono state trattenute in Patria per combattere. I papà invece sono rimasti in Ucraina, impegnati nella resistenza strenua delle città e, nei giorni scorsi, è emersa la novità che a bordo dei carvan di aiuti alle popolazione ci sono anche donne che tornano nelle città alla ricerca di mariti e figli. La quota maggiore degli arrivi è ancora collocato in famiglie di parenti o amici.
Basti pensare che appena 51 sul totale, di cui 23 bambini – il 10% – è nei Centri di accoglienza straordinaria gestiti dalla prefettura di Arezzo attraverso le associazioni che, di volta in volta, e a seconda delle esigenze reperiscono sul territorio appartamenti idonei ad ospitarli. Tanto che ad oggi non ci sono posti disponibili. All’arrivo i profughi vengono ospitati negli hotel che hanno aderito alla convenzione con la Regione Toscana: prezzi calmierati delle stanze per i giorni necessari all’individuazione della sistemazione.
La situazione viene descritta ’tranquilla’ anche dal Comune di Arezzo che ha aperto sportelli dedicati per segnalare le presenze e gestire l’accoglienza. I profughi infatti vengono presi in carico dall’Ufficio scolastico e dall’Asl anche per vaccinazioni anti Covid e tamponi. Oggi è in programma una riunione con la vicesindaco Lucia Tanti per valutare la possibilità di attivare nuove servizi anche in vista della riunione di Anci di martedì prossimo e di quella della protezione civile di venerdì.