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Guida Michelin, sorprese tra i ristoranti: una stella e cinque "stelline"

Conferma per il Falconiere. Ma anche ristoranti classificati «Bib Gourmand», dove si mangia bene a meno di 32 euro: ecco quali sono in provincia

La famiglia Baracchi proprietaria del Relais Il Falconiere

Arezzo, 8 novembre 2019 - E’ stato il giorno della «Rossa» Michelin, la guida più temuta dai ristoratori e da chi sta in cucina. Nel luccicare delle sue stelle, tra le province c’è anche quella di Arezzo, che conferma la presenza in guida con un locale. E’ «Il Falconiere» a San Martino Bocena, nelle campagna di Cortona. Una certezza, ormai da tempo. Ma c’è anche una novità, quella di un sous chef aretino (cuoco in seconda) che assieme al suo executive del ristorante in cui lavora (nel fiorentino) ha conquistato la sua prima stella.

La classifica delle province in Toscana vede in testa Firenze con 12 ristoranti stellati, completano il podio Siena e Lucca con 10, al quarto posto Grosseto con 5 e poi Pistoia, Arezzo e Livorno con 1. A zero Prato, Pisa, Massa Carrara. E poi ci sono i «Bib Gourmand», i locali dove si può fare – secondo la Rossa – una piacevole esperienza gastronomica spendendo meno di 32 euro.

Ben cinque i ristoranti, spalmati in tutta la provincia, annoverati dalla guida. L’unico ristorante stellato della provincia di Arezzo si conferma «Il Falconiere» che fa parte dell’omonimo hotel 5 stelle Relais & Chateaux, circuito Relais & Chateaux. In cucina c’è la chef Silvia Regi Baracchi (recentemente insignita del premio Italia a Tavola) che si avvale della collaborazione dello chef Richard Titi.

La proprietà è della famiglia Baracchi: i coniugi Riccardo e Silvia e il figlio Benedetto. Nel 2002 la prima stella Michelin. La novità per Arezzo è invece rappresentata da Nico Franchi giovane sous chef del ristorante Virtuoso nella Tenuta Le tre virtù nel Mugello. Insieme allo chef Antonello Sardi ha raggiunto il traguardo della stella Michelin.

E poi i ristoranti in cui si mangia bene si paga il giusto. Un connubio a cui tutti gli appassionati di buon cibo guardano con interesse e desiderio e a cui, da sempre, guarda con grande attenzione anche la Guida Michelin. La Rossa più famosa del mondo, infatti, dedica a questa fascia di ristoranti - dalle trattorie ai bistrot entro i 35 euro per un menu completo - un simbolo apposito.

La simpatica faccia dell’omino Michelin che «si lecca i baffi». Una fascia di mercato che interessa il grande pubblico e che, come ogni anno, i curatori della Guida presentano in anteprima rispetto al lancio della nuova edizione.

Quindi dove si mangia bene e si spende poco? La Rossa assicura: ad Anghiari «Da Alighiero»; a Bibbiena da «Il Tirabusciò», a Cortona da «La Bucacci» e poi a Poppi da «Il Cedro» e infine a Sansepolcro da «Fiorentino e Locanda del Giglio». E se lo dice lei ci possiamo credere.