di Claudio Roselli
Ladro ma con il reddito di cittadinanza in tasca. È un 30enne di origine slava che vive a Napoli e che evidentemente si era cercato un "secondo lavoro" del tutto particolare, ma è finito in manette assieme ad altri due giovani individui (35 anni l’uno, 19 l’altro) della stessa etnia e residenti anch’essi nella città partenopea. Sui tre pende il forte sospetto che siano stati gli autori dei furti commessi nell’ultimo mese a Sansepolcro e in altri appartamenti della Valtiberina Toscana, sottraendo oggetti preziosi ed elettrodomestici per un valore complessivo di 30mila euro. Malviventi abili nell’operare e carabinieri della Compagnia biturgense ancora più di loro nel catturarli, al termine di una indagine parallela con le scorrerie che nel frattempo la banda portava avanti. Dopo gli arresti che, sempre i militari dell’Arma avevano eseguito nei mesi scorsi per altri fatti analoghi, i ladri avevano affinato la loro tecnica; l’intensificazione dei controlli in zona li aveva consigliati di arrivare dalla E45 e solo il tempo necessario per lasciare a piedi i complici.
Un paio di appartamenti "visitati": gioielli portati via (compatibilmente con il ristretto tempo a disposizione) e via di corsa verso gli altri componenti, che li attendevano a qualche chilometro di distanza. Non contenti, i responsabili dei blitz continuavano le loro ruberie in altre città: Cattolica, Pesaro, Ravenna, Rimini, Forlì. La tattica era sempre la stessa: colpivano e subito si dileguavano alla ricerca di un’altra destinazione. L’unico aspetto non tenuto in considerazione era il fatto che i carabinieri li avessero già inquadrati nel mirino, tenendo i contatti con i colleghi delle altre province colpite, per cui stavano solo aspettando l’occasione giusta per prenderli. Erano monitorati nei vari spostamenti della macchina che utilizzavano e così nel tardo pomeriggio di giovedì, quando i Carabinieri di Sansepolcro li hanno individuati mentre erano di ritorno in direzione sud sulla E45, è iniziato un lungo pedinamento durato più di 30 chilometri, fino all’uscita sud di Città di Castello, dove i militari sono riusciti ad agguantare i tre in fuga. A bordo del veicolo sono stati rinvenuti diamanti, orologi d’oro, collane di perle, braccialetti, borsette da donna piene di gioielli, televisori al plasma, ferri da stiro e anche alcuni grammi di hashish. Come già evidenziato, pezzi di pregio per un ammontare complessivo di 30mila euro, del cui possesso i tre non hanno saputo dare una spiegazione plausibile.
A quel punto, l’arresto è stato immediato e ora il trio di slavi dovrà rispondere al giudice. Grazie alle banche dati delle forze dell’ordine, reperire le denunce dei furti è stato semplice; tutti gli oggetti sono stati sequestrati, ma dopo le formalità di rito potranno essere restituiti ai proprietari.