"Il rinvio a giudizio di Mugnai per omicidio volontario è un errore. Fratelli d’Italia è dalla parte di chi si difende da un’aggressione". Esordisce così la senatrice Simona Petrucci, commissario provinciale di Fratelli d’Italia alla notizia del rinvio a giudizio per omicidio volontario a carico dell’artigiano aretino Sandro Mugnai. "Mugnai - prosegue - si stava difendendo durante una fortissima concitazione ed emozione nel vedere una ruspa scagliarsi contro di lui e contro tutto ciò che incontrava. Ogni suo tentativo di difesa non aveva alcun effetto, segno evidente che Dodoli non intendeva fermarsi. Sotto una grave minaccia come questa, la vittima non può porsi la questione se effettivamente il pericolo sia solo verso le cose materiali. Non è possibile escludere che vi sia anche una minaccia alla vita delle persone. Ecco perchè crediamo sia sbagliato ravvisare una sproporzione tra l’offesa e la difesa. La vittima, secondo i giudici, evidentemente doveva farsi schiacciare? La difesa in questo caso deve essere considerata legittima: non dimentichiamo che l’aggressore stava agendo con un mezzo pesante decine di quintali, con una furia cieca. Sandro Mugnai ha difeso, come poteva, la propria vita, la propria famiglia e i propri beni. Fratelli d’Italia Arezzo ritiene che Mugnai debba essere assolto, poichè si è difeso legittimamente". In conclusione, Simona Petrucci annuncia che appena Mugnai accetterà di incontrarla gli porterà la solidarietà di tutto il partito in questo momento così difficile per un uomo che ha solo posto in essere una legittima difesa.
Sulla notizia del rinvio a giudizio interviene anche la Lega. "Non entriamo nel merito del processo ma difendiamo il principio della legittima difesa". Queste le parole della parlamentare Tiziana Nisini e del segretario provinciale Gianfranco Vecchi. "La legge deve difendere la famiglia e tutelare il diritto a proteggersi da aggressioni. Pensiamo a casi come quello del gioielliere Guido Gianni, condannato per aver reagito durante una rapina armata all’interno della propria gioielleria, dopo che sua moglie era stata aggredita e picchiata. È un principio fondamentale: chi si difende da un’aggressione non può essere equiparato a chi l’ha provocata".
Nisini e Vecchi proseguono: "Siamo al fianco di Mugnai, che ha reagito nei confronti di una persona che, con una pala meccanica, ha messo a rischio l’incolumità della sua famiglia e delle persone presenti all’interno della sua abitazione, tentando di abbattere la casa. Siamo convinti che Mugnai mai avrebbe pensato di trovarsi in una simile situazione, ma ha agito pensando esclusivamente al bene e alla sicurezza delle persone di cui era responsabile".
Ribadendo di non entrare nel merito del processo, Nisini e Vecchi concludono: "Dal 2019, grazie alla modifica della norma sulla legittima difesa voluta dalla Lega, c’è maggiore tutela per chi agisce per proteggere sé stesso, la propria famiglia e il proprio patrimonio. Siamo fiduciosi che questa norma, nata proprio per garantire equità, possa influire positivamente nei processi e tutelare chi è stato costretto a difendersi".