REDAZIONE AREZZO

Hacker attacca i siti di Fraternita e Itis: scritta Allah Akbar

Immediata la denuncia alla polizia postale. Forse il pirata del web arriva dalla Turchia

Polizia postale

Arezzo, 29 agosto 2017 - Messaggi inquietanti su alcuni siti web aretini, nel mirino degli hacker è finita anche la Fraternita dei Laici sulle cui pagine sono comparse scritte in pieno stile terroristico, come la celebre espressione «Allah hakbar», quella che da esortazione religiosa è divenuta la formula usata dai «soldati» dell’Isis durante le azioni violente. Sembra più uno scherzo di pessimo gusto che un tentativo di attacco informatico in stile Daesh, ma a farne le spese oltre all’istituzione, ora impegnata anche sul fronte dell’accoglienza dei richiedenti asilo, è stato anche l’Itis Galileo Galilei e altre aziende che hanno i loro server presso la compagnia Terra. 

La denunciaA alla polizia postale è partita sabato quando sono comparse le immagini. Subito la preside di Itis Emanuela Caroti e la responsabile del corso di informatica Paola Tanci hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine e messo in azione i tecnici interni per ripristinare le pagine. Si è stato scoperto che il problema non era sui server della scuola, ma in quelli della compagnia di telecomunicazioni che a sua volta è stata informata della situazione. «Fortunatamente tutti i dati sensibili dei nostri studenti si trovano alloggiati su altra piattaforma web – spiega la professoressa Tanci – pertanto il registro elettronico e tutte le altre applicazioni come la email sono salvi e funzionano regolarmente, siamo dispiaciute per quanto accaduto, abbiamo dato mandato alle autorità di indagare a fondo per comprendere di chi sia la responsabilità». 

Dal Galilei non si pensa che il tentativo provenga da qualche allievo «smanettone» informatico perché ha investito anche altre realtà affacciate sulla rete. Il sito dell’Itis, in pieno stile 2.0, è realizzato su piattaforma «open source» Joomla ed è al sicuro perché la scuola conserva i backup giornalieri, ma il disagio resta. Ieri le pagine dei siti «bucati» dagli hacker non erano ancora raggiungibili: «sito in manutenzione» è la scritta che campeggiava sul web della Fraternita, situazione più o meno simile per l’Itis.  Impossibile al momento fare il conto esatto dei siti costretti all’«offline», da una prima analisi dei testi sembra che l’azione possa essere partita dalla Turchia, le indagini sono portate avanti dalla Polposta. Per la scuola aretina i disagi sono ridotti per la pausa estiva. Ma per coloro che volessero accedere al registro informatico la scuola è in grado di fornire via email il collegamento diretto.