REDAZIONE AREZZO

Hsg, vertice dal prefetto: "A rischio 14 posti di lavoro"

L’allarme lanciato dalla Cgil. Oggi primo faccia a faccia con l’azienda. Mugnai: "Non è in crisi ma ha perso l’asta per attività e stabilimento". .

I lavoratori della Hsg di Castel San Niccolò: oggi vertice in prefettura

I lavoratori della Hsg di Castel San Niccolò: oggi vertice in prefettura

"Ci auguriamo sia per un primo incontro utile a comprendere lo stato delle cose e in particolare chi ha acquistato e che intenzioni ha sul futuro dello stabilimento poiché si è aggiudicato stabile e attività con i suoi lavoratori". è l’auspicio che i sindacati misureranno nel primo vertice chiesto al prefetto Di Nuzzo per comprendere la situazione dello stabilimento della Hsg a Castel San Niccolò, azienda tessile che fa capo al gruppo omonimo di Chiari, in provincia di Brescia.

Stamani la riunione in prefettura alla quale partecipano i rapppresentanti della Cgil, l’amministratore della Hsg, la curatrice che ha indetto la gara d’asta e il sindaco di Castel San Niccolò.

S.Niccolò. Il sindacato solleva timori sul futuro dei 14 lavoratori e lancia un alert. "La Hsg lavora attualmente sulla base della cessione di un ramo d’impresa della vecchia azienda, la ex Tessitura Vignali, che era stata dichiarata fallita. Il 28 dicembre si è tenuta l’asta per lo stabilimento che non è stato assegnato a Hsg, nonostante le sue ulteriori offerte di rilancio ma a un’altra impresa che non conosciamo e che dovrebbe occuparsi, adesso, sia del mantenimento dell’occupazione che della continuità produttiva. La Hsg potrà continuare a lavorare fino al 5 maggio e poi dovrà passare la mano", spiega Alessandro Mugnai dirigente della Filctem Cgil che segue la vicenda. Secondo Filctem e Cgil, questa situazione comporta "un concreto e serio rischio per l’attività produttiva e per i lavoratori". Rischio paradossoale "dato che l’attività in essere è l’unico soggetto del territorio a non aver risentito della forte crisi tessile e, in particolare, visto il serio rischio occupazionale con conseguenti aggravi di costi sociali per la perdita di professioni e salari".

Il sindacato sottolinea poi che il panorama della manifattura moda "è in forte crisi, con notevole ricorso degli ammortizzatori sociali e con un 2025 che non promette per niente bene. In questo quadro è paradossale che l’unica attività tessile del territorio che non ha fatto ricorso nemmeno a 1 ora di cassa integrazione e lavora a pieno ritmo, rischi adesso di chiudere i battenti per gli effetti di una vendita competitiva". Oggi il primo faccia a faccia in prefettura servirà a mettere a punto un piano di lavoro per scongiurare il rischio che il sindacato teme, in una battaglia che si annuncia lunga.