SIMONA SANTI LAURINI
Cronaca

I cent’anni di Virginia nel ricordo di Benigni

Ha vissuto a Manciano accanto alla famiglia dell’attore. "I miei genitori regalavano latte e pane a Roberto, c’era tanta povertà"

I cent’anni di Virginia nel ricordo di Benigni

di Simona Santi Laurini

È decisamente una storia d’altri tempi quelli che si è celebrata ieri sabato 18 febbraio a Castiglion Fiorentino, per l’esattezza in Val di Chio dove risiede la nuova centenaria castiglionese, nonna Virginia Domini, che ha ricevuto anche la visita del primo cittadino Mario Agnelli. "In casa di Virginia Domini per festeggiare con i familiari e gli amici i suoi primi 100 anni con tante storie di vita da raccontare – ha scritto il sindaco nelle sue pagine social - la nostra comunità può contare da oggi sulla seconda centenaria, nata nella campagna di Manciano e oggi residente nella frazione di Santa Margherita".

Virginia Domini è nata il 18 febbraio 1923 ed è così divenuta, dopo nonna Irma Agnelli, la seconda centenaria castiglionese, festeggiata dalle figlie, nipoti, pronipoti e da tutti i parenti che hanno organizzato una piccola festa alla quale sono stati invitati anche i vicini di casa e gli amici di una vita.

Una vita che vale la pena ripercorrere per comprendere come il mondo sia profondamente mutato. Seconda di 6 figli, Virginia è nata nella campagna di Manciano, dove i genitori erano contadini della ben nota famiglia Cesaroni e si procuravano da vivere con tanti sacrifici.

La povertà era all’ordine del giorno per tutti, anche se la sopravvivenza era in qualche modo assicurata dalle mucche, che garantivano il latte, e dal pane.

E proprio latte e pane sono i doni che la famiglia di Virginia, in particolare la madre, a volte e di nascosto portava ai vicini di casa, poveri in canna perché non erano contadini.

Stiamo parlando della famiglia Benigni, sì proprio loro, i genitori del regista e attore premio Oscar Roberto Benigni.

Del resto, le loro condizioni economiche disagiate, come è ben noto, li portarono ad abbandonare le campagne per cercare fortuna a Prato, più vicini alla città e alle nuove opportunità lavorative.

Una storia di vita che rispecchia quella di tante famiglie, anche contadine, che negli anni ’50 e ’60 spopolarono le campagne alla ricerca di fortuna. "La nostra era una generosa famiglia patriarcale – ricordano le figlie Clotilde e Sabrina - la mamma fin da giovanissima ha lavorato in campagna, quando aveva 10-11 anni portava il latte a Castiglion Fiorentino con la bicicletta.

Poi ha continuato la sua attività anche da sposata con il babbo, interrompendola solo quando ha avuto i figli".

A chi le chiede la ricetta per arrivare a questa età, Virginia risponde "ho condotto una vita semplice anche nell’alimentazione".