
La folla alla riapertura dell'Eden
Arezzo, 21 marzo 2016 - Con questo film ha sbancato Berlino: è arrivato a mani nude, solo con la suastoria, ed è tornato con un orso d'oro, l'equivalente del leone del Festival di Venezia o della palma a Cannes.
E' Fuocammare, il docufilm di Gianfranco Rosi, il trionfatore in Germania. C'è la grande occasione di vederlo ad Arezzo senza cercarlo in giro: un'occasione chilometri zero che passa dall'Eden. Proprio "Fuocammare" aprirà mercoledì la nuova tranche dei film d'essai, re storie che ci terranno compagnia fino alla metà di aprile. Fuocammare raconta Lampedusa, sospesa tra gli sbarchi drammatici degli immigrati e la vita normale di chi gioca, mangisa,vive anche lontano dal pontile. E ha nei suoi punti di forza la figura vera del medico condotto, diventato il crocevia della speranza e dell'accoglienza dopo i viaggi sulle carrette del mare. Rosi lascia il grande raccordo anulare, con Sacro Gra vinse a Venezia, e va alla scoperta delle rotte più invisibili che tagliano il mare. Mercoledì, h.21, Cinema Eden.
Sempre l'Eden da qualche giorno ha in esclusiva Suffragette, il film che ripropone la battaglia femminile per il voto in Inghilterra. C'è Meryl Streep, in un ruolo chiave ma con pochi minuti sulla scena, e c'è soprattutto Carey Mulligan, un'attrice inglese (anzi irlandese di origine) sempre attentissima nella scelta delle parti e che in genere non padella un fiolm. Forse non la vedrete mai nella veste di super eroe (il modo tutto americano di togliere sensualità perfino a Scarlett Johansson, cosa ai confini dell'impossibile) però l'abbiamo vista come musa del Grande Gatsby, come la buona coscienza di Fassbender in Shame, come figlia di Gordon Gekko, lo squalo della finanza nel sequel di Wall Street ed è solo un assaggio. Qui è una lavandaia che in punta di piedi, nel suo stile, diventa la spina dorsale della protesta per il voto. Primo film girato anche dentro Westminster. Cinema Eden.
Irlanda per Irlanda, all'Uci sono i giorni di Brooklin, l'unico melò che quest'anno era candidato all'Oscar e che come ogni buon melò non ha vinto. Un'irlandese che non trova la quadra nella sua terra varca l'oceano grazie alla sorella e di là trova tutto,amore compreso: ma una tragedia in famiglia la costringe a rivarcare l'oceano al contrario, ritrovandosi al bivio tra una vita e l'altra, tra un uomo e un altro, il classico bivio dei melò. La protagonista era timidissima in nomination all'Oscar: è Saoirse Ronan, anche nella vita irlandese e anche nella vita con doppia cittadinanza statunitense, già a 13 anni in un drammone come Espiazione. Ma soprattutto era Agatha in Grand Budapest Hotel, la pasticcera della quale si innamora il facchino, personaggio chiave del film di Wes Anderson.
E sempre all'Uci è atterrato l'ultimo Redford, Truth,la storia di Dan Rather, l'ennesimo anello della collana di film che Redford ha dedicato al mondo del giornalismo. Qui Redford ha più rughe che reportage mail duetto con un'altra sicurezza del cinema americano come Cate Blanchett, un Oscar vinto e chissà quanti sfiorati, qui comeMary Mapes, giornalista dalle cui memorie è tratta tutta la storia. Non troverete il ritmo incalzante di Tutti gli uomini del presidente ma per chi ama le storie tra stampa e potere ha sempre un suo fascino.
Per chi adora il fascino più ruspante di Jennifer Lawrence oggi c'è la possibilità di recuperare Joy, altro candidato agli Oscar insieme alla sua protagonista: l'eroina di Hunger Games stavolta le "frecce" le lancia nel mondo dell'economia pur di tenere a galla la baracca. Ma non sono frecce, è il classico mocio lavapavimenti del quale cavalca il business. Regista Russel, tra i protagonisti Bradley Cooper e Robert De Niro: come dire tutti gli ingredienti de Il lato positivo ma senza averne la semplicità e quindi la qualità narrativa.
Al Cine 8 di Montevarchi una delle copie distribuite in Italia di Banco di Babbudoiu, un film rigorosamente sardo nel dialetto (a tratti sottotitolato) ma anche nella comicità asciutta ed efficace: opera di Pino e gli Anticorpi, partiti dalla televisione e poi approdati al cinema. Protagonista Caterina Murino, un esperimento grezzo ma da scoprire.
All'Uci (martedì, 18.30 e 21) forse l'ultima occasione di vedere "The Hateful Eight", l'ultimo film di Tarantino, baciato dalle musiche premio Oscar di Ennio Morricone e dall'interpretazione da nomination dell'attrice, qui condannata a morte ma visto il film in buona compagnia, di Jennifer Jason Leigh.
E ultima occasione di vedere un altro film ricco di candidature per l'Oscar: è Carol, il duetto sublime tra Romney Mara e ancora una volta Cate Blanchett, regia di Todd Haynes, tratto dal libro di Patricia Highsmith. Cinema Filarmonica, Ambra, giovedì 24, h.21.30.
Giovedì in arrivo l'attesissimo Batmanm contro Superman e soprattutto Land of Mines, un film danese impedibile sul dramma di un gruppo di ragazzini tedeschi costretti a sminare un'intera spiaggia come condizione per tornarsene a casa dopo la guerra. Ma di questi e degli altri film (dall'italiano Un paese quasi perfetto con Silvio Orlando e Fabio Volo all'intrigante Un momento di follia con l'ex mister Bellucci Vincent Cassel a fianco di Francois Cluzet al sequel di Un grosso, grasso matrimonio greco) ne parleremo nei prossimi giorni.