Hanno messo in frigo prima le rose e poi le mimose. La voglia di riempire di colori le case resta ma è stretta in una morsa tra il cambiamento del clima e la crisi. Oggi la passione dei petali torna a incrociarsi con la Santissima Annunziata. La festa storica si rinnova nel suo "giardino": piazza del Popolo e dintorni. Si chiama festa dei fiori ma un po’ come quella accade per quella del mestolo, soffre della mancanza di "materia prima". I fiori non mancheranno di certo, ma saranno meno di quando i banchi profumati invadevano tutta la piazza e parte di via Garibaldi. Si sono ristretti per lasciare maggiore spazio ai settori ambulanti più tradizionali: gastronomia, panini, abbigliamento.
Ma l’evento resta e ad Arezzo segna l’apertura ufficiale della primavera e che per lungo tempo è statto vetrina di un settore di punta: non tanto la coltivazione dei fiori quanto le attività vivaistiche ornamentali vedono da anni la Toscana come regione leader e l’Aretino sul podio, soprattutto grazie alle serre e alle aziende del Valdarno e della Valdichiana. Tutto cambia e plasticamente la città lo mostra con una contrazione delle vetrine dedicate ai fiori, in particolare in centro. Ben venga quindi l’appuntamento che rimette i fiori al centro del villaggio. Forse un appuntamento apprezzato di più quando lo avevamo perso per via del Covid: difficile dimenticare i due anni di chiusura della fiera, quando la pandemia fece strage non solo di vite e di sicurezze ma anche di petali. Con quel 25 marzo del 2020 ad affacciarsi sul deserto di strade e piazze paralizzate dalla paura. Il percorso della tradizione è ripreso nel marzo 2022 e oggi mette a segno un’altra edizione. Percorso tradizionale ma lasciando spazio ai due parcheggi: Cadorna e piazza del Popolo, raggiungibili malgrado la concentrazione dei banchi. Occhio a via Porta Buia, percorribile solo fino all’ingresso della ex caserma e alle segnalazioni che ne indicheranno l’eventuale chiusura fin da via Leoni e da via Petrarca, per evitare problemi al traffico.
I fiori non mancheranno, stavolta rispettando la crescita naturale: non ci sono tipologie simbolo come a San Valentino o per la festa della donna, da garantire conservandole in frigo o forzando il cambiamento climatico. Festa di fiori ma anche di piante per rilanciare i balconi dopo la parentesi invernale. L’appuntamento rispetto a un anno fa non si incrocia con il Capodanno dell’Annunciazione, ma come sempre, con la festa religiosa alla Santissima Annunziata e le mille Messe di una giornata di preghiera.
La festa torna di lunedì, l’ultima volta risale al 2019, a un passo dall’incubo che ci avrebbe trascinato in un tunnel per due anni, prima di tornare a spuntare. Un po’ come i fiori di primavera.
LuBi