I forzati dell'alluvione di via Alfieri: "Non usiamo più garage e cantine"

I residenti si lamentano delle mancate risposte alle lettere inviate

Alluvione

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Arezzo, 28 agosto 2019 - Un mese fa, erano i giorni tra il 27 e il 28 luglio, l'alluvione ha provocato milioni di euro di danni, tra privati e aziende. Ma ha anche provocato una serie di ‘effetti collaterali’ difficili da quantificare. Come la paura che possa ripetersi che ha portato alcuni abitanti di via Alfieri, in zona Tortaia, a rinunciare all’utilizzo di cantine e garage per non correre il rischio di vedere i propri beni annegare sotto mezzo metro di acqua. Sono proprio loro a spiegare: «Dopo i fatti di luglio, alcuni hanno creato una sorta di argine davanti ai loro garage e alle loro cantine che possa attutire la violenza dell’acqua, qualora capitasse di nuovo un evento come quello del mese scorso. In pratica, perferiamo sbarrare l’accesso ai nostri fondi pur di non dover fare poi la conta dei danni». Anche in questa zona il mese scorso la pioggia ha colpito duro, sempre i residenti riferiscono di tre feriti lievi e numerosi danni ai beni dei residenti soprattutto, appunto, quelli custoditi nei locali seminterrati. «La cosa assurda– continuano gli abitanti di via Alfieri – è che noi non dovremmo essere interessati da questi fenomeni, ma quando ci sono piogge così violente l’acqua diventa una marea, si allagano i sottopassi e noi ci ritroviamo inondanti come il mese scorso. Servirebbero casse di espansione per far defluire le acque».

I residenti di via Alfieri spiegano ancora di aver scritto altre volte al Comune chiedendo interventi ma di non aver ricevuto risposta: «Il risultato è che adesso abbiamo paura che possa ricapitare e preferiamo non utilizzare uno spazio di nostra proprietà, pur di non dover passare altri giorni a pulire e a dannarci per aver subito gli ennesimi danni». L’eco del nubifragio, insomma, non si spegne e gli abitanti di via Alfieri non sono gli unici a non aver ancora ripreso la vita quotidiana nella piena normalità. Per molte delle persone colpite la conta dei danni è durata giorni, così come la pulizia dei locali dall’aqua e dal fango. Le istituzioni, Regione in testa, sono intervenute stanziando subito fondi per l’emergenza ma la risposta da Roma non è arrivata, e non stupisce vista la crisi di Governo. La rabbia è solo attutita ma non è sparita e chi può gioca d’anticipo, sperando di poter contenere la potenza della natura.