di Luca Amodio
Tra ragazzi se ne parla spesso. Magari quando si rivede il compagno di banco con cui abbiamo preparato la maturità. Magari, adesso studia dall’altra parte del paese. Magari ha trovato lavoro dove ha frequentato l’Università: si trova bene ma ha nostalgia di casa. "Tu ci tornerai a vivere ad Arezzo?". E parte la chiacchierata, quasi un dibattito sulle opportunità del territorio. "Qui, non ci sono occasione per i giovani". A citare un pensiero diffuso tra i ventenni aretini così come quello opposto: "alla fine qui si sta bene". Certo, in mezzo ci sono un prisma di opinioni: su Arezzo le occasioni e quello che manca. Ecco, qui tante storie: proprio come una chiacchierata tra ragazzi. "Fino all’anno scorso ho vissuto a Castiglion Fiorentino, racconta Manuel Simonelli, 24 anni - adesso sono a Trento per lavoro e con l’esperienza che ho maturato non tornerei ad Arezzo". Perchè? "Soprattutto perché non ci sono infrastrutture, poi mancano attività culturali per i giovani, dalla movida a musei".
Filippo Fabbri, classe 1999, di San Giustino ha un’idea diversa. "Mi è sempre piaciutala nostra atmosfera familiare. Un domani immagino la mia vita qui". E le occasioni di lavoro? "Il nostro territorio offre opportunità. Magari però Arezzo è più un "grande paese" e certe attività o spazi giovanili sono limitati". Non la pensa così Chiara Stocchi, classe 2000 di Arezzo, studentessa di biotecnologie a Parma. "Non vivrei ad Arezzo, anche se in questi ultimi anni ci sono stati cambiamenti in positivo". Ma rimane un "però". "I servizi non sono adeguati rispetto ad altre province del Nord e poi le occasioni lavorative, e non, per i giovani sono limitate". Sente invece l’Arezzo Calling" Lorenzo Cocci, anno ‘96, di Cortona. "Prima ho studiato a Trento, poi ho vissuto a Milano per lavorare e adesso sono a Padova: allontanarmi da casa mi ha fatto crescere, un domani però vorrei tornare a casa". Ci spiega Lorenzo, "Arezzo è una città schietta e ricca di storia, dove adesso mi piacerebbe viverci e lavorarci". Di diverso avviso Sofia Nesci, classe ‘98 di Civitella, "ho studiato al Politecnico a Milano e adesso sono in Erasmus in Spagna. In un primo momento, non vorrei tornare: non ci sono le opportunità che ci sono al Nord". Ma un domani… "In futuro, sì, vorrei tornare anche ad Arezzo: quel giorno sarà lontano, le prospettive occupazionali sono poche, almeno per un ingegnere ambientale come me". Sulla stessa linea Luca Cuccoli, classe 1999, e studente di economia a Firenze, "Non vorrei vivere ad Arezzo, lavorativamente non offre buone opportunità ai giovani laureati, eccetto per poche realtà".