FRANCESCO TOZZI
Cronaca

I lavoratori della moda in piazza: "Cassa integrazione per il 2025"

Il presidente Giani: "L’allarme dei sindacati non resterà inascoltato, la Regione farà la sua parte"

I lavoratori della moda in piazza: "Cassa integrazione per il 2025"

La manifestazione dei lavoratori della moda a Firenze

Mentre istituzioni e associazioni di categoria si confrontano, i lavoratori e le lavoratrici della moda scendono in piazza. Lo hanno fatto ieri mattina a Firenze con una manifestazione promossa da Cgil, Cisl e Uil fiorentine che ha coinvolto circa 2mila addetti del settore e dell’indotto. Significativa adesione all’iniziativa anche dal Valdarno aretino. Ormai l’emergenza occupazionale è regionale, con Arezzo, la Piana fiorentina e il Valdarno inferiore tra i distretti più colpiti. "Siamo partiti con un pullman di metalmeccanici - ha raccontato il segretario provinciale della Fiom Cgil Arezzo, Antonio Fascetto - e ci siamo uniti al corteo, che ha effettuato tre soste: una in Confindustria, una in Prefettura e l’ultima in Consiglio regionale, dove siamo stati ricevuti dai rappresentanti dei gruppi politici. Tutti hanno recepito le nostre rimostranze e abbiamo ribadito la nostra piattaforma: 8 settimane di cassa integrazione così come concepite non bastano, serve l’estensione al 2025 e includere tutte le aziende escluse dai codici Ateco. Abbiamo la casella di posta intasata da imprese del settore metalmeccanico, della pulimentatura e della galvanica che chiedono l’attivazione di ammortizzatori sociali, questo per dare un’idea dei numeri che riguardano questa crisi". Per i sindacati anche gli stessi brand della moda sono chiamati a dare un contributo in questa fase, nelle forme e nei modi che riterranno più opportuni. "Per non parlare poi - ha aggiunto Fascetto - del fatto che tantissimi lavoratori del comparto fanno parte dello stesso nucleo familiare". A conclusione della manifestazione fiorentina, è intervenuto anche Eugenio Giani, che si è posizionato sulla stessa lunghezza d’onda delle sigle sindacali.

"L’allarme lanciato dai sindacati non resterà inascoltato - ha promesso il presidente della Regione Toscana - La Regione è pronta a fare la sua parte e non solo continuando a chiedere al Governo di mettere in campo tutti gli strumenti necessari a cominciare da ammortizzatori sociali adeguati: siamo pronti a lavorare a un progetto di reazione alla crisi e al tempo stesso di rilancio del distretto toscano della moda e del lusso. Vogliamo farlo con i sindacati dei lavoratori e con le imprese e le loro associazioni, comprese naturalmente le griffe alle quali chiedo la stessa collaborazione che la Toscana è pronta ad offrire oggi, così come abbiamo offerto negli anni passati quando il mercato ‘tirava’". Il tavolo regionale convocato per il 18 novembre sarà un primo banco di prova per uscire dalle sabbie mobili.