
Di Nuzzo: "Il protocollo si basa sulla volontarietà e l’intento è quello di renderli parte attiva di Badia Agnano". I 24 presenti in paese dovranno tagliare l’erba dei giardini pubblici e verniciare e sistemare le staccionate.
Tagliare l’erba dei giardini pubblici, verniciare una recinzione o sistemare una staccionata. Sono solo alcuni dei lavori di pubblica utilità che i migranti ospitati nel Cas di Badia Agnano potranno svolgere a partire da oggi, offrendo piccoli gesti di cura del territorio ad una comunità che li ha accolti nei mesi scorsi. Ieri mattina, nel municipio di Bucine, è stato infatti sottoscritto il protocollo d’intesa e collaborazione tra la prefettura di Arezzo, l’amministrazione comunale e la società Athena Srl, che gestisce il centro di accoglienza della frazione bucinese, dove da settembre 2024 sono ospitati 24 richiedenti asilo.
Da febbraio sono stati attivati inoltre dei corsi di lingua italiana per stranieri grazie alla disponibilità di volontari. "Siamo contenti, perché la presenza di migranti è un’opportunità - ha affermato il sindaco di Bucine Paolo Nannini - Il nostro è un atto di solidarietà, ma anche di integrazione. Non è possibile pensare di non impiegare la forza lavoro delle persone che vengono nel nostro Paese, soprattutto in un momento caratterizzato da un forte calo demografico e da mancanza di manodopera. Quando sono arrivati sono stato molto franco, dicendo loro che se fossero rimasti a Bucine avrebbero dovuto rispettare determinate regole: devo dire che si sono dimostrate brave persone e la cooperativa sta lavorando bene".
L’intuizione di Nannini è quella di non limitare il raggio di attività ai lavori socialmente utili, ma impiegare i richiedenti protezione internazionale anche nelle aziende agricole del territorio per la raccolta di uva e olive. "Il protocollo si basa sulla volontarietà - ha spiegato il prefetto Di Nuzzo - L’obiettivo è sviluppare l’integrazione sul territorio rendendoli parte attiva, senza fare sentire queste persone dei corpi estranei".
Coloro che si occuperanno della manutenzione dei beni comuni del territorio provengono principalmente da Bangladesh e Pakistan, poi c’è chi viene dal Nord Africa e da altri paesi arabi. La firma del protocollo d’intesa è stata anche l’occasione per tornare a fare il punto della situazione sul fronte sicurezza, argomento sul quale la Conferenza dei sindaci è impegnata ormai da mesi con l’ausilio delle forze dell’ordine.
"È un problema che riguarda anche le aziende, oltre ai cittadini - ha sottolineato il sindaco Nannini - Nei prossimi giorni organizzeremo un incontro ad Ambra, che è la zona più colpita del nostro comune, per capire come si possono rafforzare i controlli di una escalation che al momento siamo riusciti a contenere".
Secondo il primo cittadino sta funzionando il lavoro congiunto svolto dai vigili, dalle telecamere installate nei luoghi pubblici e dalle segnalazioni effettuate dagli abitanti, che riportano ciò accade alle forze dell’ordine. Il prefetto ha ribadito l’impegno delle istituzioni per mappare il territorio e raggiungere le zone più periferiche.