I presepi del territorio di Poppi sono stati inseriti per la prima volta nel progetto divulgativo della Terra dei presepi, coordinato dall’associazione nazionale Città dei presepi, che cerca di promuovere il turismo puntando sulle natività che vengono allestite in suggestivi borghi, come appunto quelli del Casentino. In questa lista speciale figurano i tre presepi di Moggiona dedicati ai Bigonai, principale attività lavorativa che per secoli ha caratterizzato questi luoghi, il presepe artistico di Badia Prataglia collocato nell’antica cripta del IX secolo della chiesa di Santa Maria Assunta ed i presepi dislocati lungo il borgo di Poppi dove spicca la rappresentazione meccanica della natività nella Badia San Fedele. Inserite anche le natività di Quota, Lierna, Certomondo nel Cenacolo dei Frati Cappuccini ed altre non meno importanti. "In qualità di ambasciatore della Federazione europea itinerari storici turistici e assessore alla promozione del Comune di Poppi - dice Marco Seri - ho subito sposato appieno il progetto Terre dei Presepi e voluto fortemente l’inserimento dei più celebri e storici presepi che caratterizzano il nostro territorio. Un patrimonio materiale e immateriale da valorizzare e far conoscere, nell’ottica di divulgazione della cultura popolare, di riti e tradizioni casentinesi. Un lungo viaggio per scoprire e visitare, non solo questi presepi, ma anche borghi e paesi, usi e costumi, bellezze paesaggistiche ed artistiche". Un’occasione per incrementare il turismo data dall’associazione nazionale Città dei Presepi, che si pone l’obiettivo di promuovere e coordinare una rete nella penisola che metta insieme città, paesi, associazioni per valorizzare le opere presepiali e unire le comunità. L’intento è quello di favorire i flussi turistici legati ai presepi e valorizzare le tipicità, l’accoglienza e l’enogastronomia.
E da calamita faranno, insieme a tutti quelli di Poppi, i tre presepi di Moggiona, particolarissimi e tutti dedicati ai bigonai. Uno viene allestito davanti ad un grande albero a carella fatto con le doghe dei bigoni. La seconda natività viene realizzata all’interno della chiesa dedicata a San Giacomo e se ne occupa la Compagnia del Santissimo Sacramento, una congregazione legata all’Eremo di Camaldoli. Anche in questo caso lo scenario richiama agli antichi mestieri, infatti il Bambin Gesù nasce all’interno di un bigone. Il terzo presepe è collocato all’interno della Bottega dei Bigonai (Ecomuseo del Casentino).