A capotavola in fondo alla sala, accanto al grande camino dove sfrigolano bistecche, costolicci, salsicce e ogni altro ben di dio, era frequente incrociare lo sguardo severo di Patrizio Bertelli (nella foto), uno dei clienti più importanti e affezionati della Capannaccia.
Mister Prada alla cucina molecolare e ai piatti gourmet da ristorante stellato preferiva la semplicità e i sapori autentici della cucina aretina.
Nel 2016 ci portò anche Re Juan Carlos di Spagna che aveva prima accompagnato a spasso per la città. Ma sono stati tanti altri i Vip che si sono accomodati ai tavoli di Campriano in più di mezzo secolo.
Inizialmente c’era solo una semplice mescita di vino prodotto nelle vigne vicine. La Capannaccia dal 1967 in poi, insieme a buon bicchiere di rosso iniziò a servire panini e salsicce alla brace a chi veniva qui a giocare a bocce nel pallaio fra i cipressi. Gli Ottaviani erano mezzadri e si trasformarono presto in ristoratori. Una bella storia lunga oltre mezzo secolo che ora potrebbe ripartire, per la gioia di tanti aretini. A partire da Patrizio Bertelli.