
Da sx Marco Cavorso, Paola Gianotti e Maurizio Fondriest
Firenze, 8 maggio 2023 – Una strage continua del quale la cronaca si occupa costantemente. Parliamo dei ciclisti morti lungo le strade che sono già 39 nel 2023 dopo l’ultimo incidente avvenuto questa mattina a Milano, mentre quelli in Toscana dall’inizio dell’anno sono 3.
I dati di quanto accaduto dal primo gennaio all’8 maggio stati raccolti dall'Osservatorio Ciclisti di Asaps, l'associazione sostenitori della polizia stradale. Il mese più tragico quello di aprile con 14 decessi, seguito da gennaio con 10 e da marzo con 7 mentre sono già 3 in questi primi giorni di maggio.
“Cifre comunque parziali - aggiunge l'Asaps - perché non tengono conto dei feriti gravi che poi non ce la faranno in ospedale". In questa classifica di morti in bici, al primo posto la Lombardia con 11 vittime, seguita dal Lazio con sei, e purtroppo ci sono stati anche 4 casi di pirateria stradale.
In Toscana tre gli incidenti mortali. A febbraio nel quartiere Marco Polo a Viareggio, fu investito un ciclista di 76 anni morto dopo una decina di giorni in ospedale. Nel mese di marzo il mortale scontro sulla via Vecchia Pisana, la strada che da Lastra a Signa porta a Malmantile in provincia di Firenze, che costò la vita al motociclista Fulvio Farina, 54 anni, imprenditore che abitava a Poggio a Caiano, ed al cicloamatore pistoiese di 57 anni Gabriele Innocenti, che stava tornando a casa dopo aver lasciato il gruppo degli amici con il quale aveva effettuato il consueto giro domenicale in bici.
Infine all’inizio di aprile in località Quattro Strade nel comune di Bientina, fu trovato morto sul ciglio della strada, un appassionato cicloamatore di 62 anni, della provincia di Lucca. Ricordiamo che sul tema sicurezza, abbiamo in Toscana anche un promotore della campagna di sensibilizzazione della sicurezza sulla strada per chi va in bici, si tratta di Marco Cavorso, che ricordiamo nell’agosto 2010 perse il figlio Tommaso di 13 anni, investito da un furgone in fase di sorpasso mentre si allenava in bici sulla strade della Valdisieve nei pressi di Rufina.
La campagna fondata per merito suo, dell’ex campione del mondo di ciclismo Maurizio Fondriest e di Paola Gianotti, è denominata “Io rispetto il ciclista”. Il documento stilato dai tre promotori e dall’ACCPI, ricorda che questa campagna nasce per sensibilizzare gli automobilisti per una guida sicura e soprattutto per un sorpasso ad un minimo di un metro e mezzo di distanza dell’automobilista rispetto al ciclista, attraverso l’installazione di cartelli di avviso lungo le strade.
Questa campagna vuole migliorare la sicurezza e il livello di convivenza tra utenti della strada differenti per mezzo dell'effetto informativo e culturale che i cartelli hanno indiscutibilmente verso l'utente della strada, in altri paesi europei ed extra europei. In Italia muore un ciclista ogni 35 ore e tantissimi incidenti avvengono in fase di sorpasso.
Paola e Marco insieme all’ACCPI (Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani) hanno portato in parlamento la proposta di legge per il sorpasso ad un minimo di un metro e mezzo dell’automobilista sul ciclista (normativa già esistente nella maggior parte dei paesi europei) perché ad oggi nel codice stradale la dicitura prevede un sorpasso ad una distanza minima di sicurezza, che vuol dire tutto e vuol dire niente.
Paola Gianotti ha percorso sia nel 2018 che nel 2019 tutte le tappe del Giro d’Italia un giorno prima dei professionisti per portare avanti la campagna sul rispetto del ciclista sulla strada e nel 2020 ha fatto il Giro del Piemonte e il Giro della Toscana coinvolgendo oltre 200 comuni nell’installazione dei cartelli del metro e mezzo nei vari comuni. Una campagna che oggi ha coinvolto e coinvolge quasi tutti i comuni italiani e che prosegue incessante.