Il 2024 sarà l’anno dell’avvio dei lavori di riqualificazione del vecchio borgo di Castelnuovo d’Avane, nel comune di Cavriglia. Il cronoprogramma ad oggi è rispettato.
E’ prevista una gara europea per la progettazione e in questa fase si sta selezionando il team di progettazione. Una volta che sarà individuato ci saranno alcuni mesi di tempo per presentare il progetto ed andare in gara. Inizio lavori previsti nel settembre del prossimo anno, conclusione dell’intervento entro il 2026, anno nel quale dovranno essere già funzionanti le attività all’interno del nucleo storico.
Come noto, Castelnuovo d’Avane è il progetto scelto dalla Regione Toscana per la riqualificazione di un borgo e sarà destinatario di 20 milioni di euro di risorse Pnnr. Soldi che consentiranno al paese abbandonato di rinascere. Le risorse europee trasformeranno radicalmente questo luogo, facendolo diventare una delle mète del turismo nazionale ed internazionale. Nel giro di tre anni sorgeranno due musei, spazi pubblici rigenerati, giardini, luoghi della memoria, strutture turistiche come un albergo diffuso, residenze private e specializzate, una casa dell’arte contemporanea, residenze per artisti, botteghe commerciali ed artigianali, abitazioni dedicate al social housing ed ai giovani.
Insomma, l’antico borgo rivivrà una nuova dimensione che fino a qualche mese fa sembrava solo una grande chimera. La storia del vecchio abitato di Castelnuovo d’Avane è unica in Italia. Un tempo vi era un castello antichissimo, ricostruito più volte nei secoli. Durante la sua lunga e dolorosa storia, sono innumerevoli e sanguinosi gli episodi che lo hanno contraddistinto: su tutti una terribile strage messa in atto dai Pazzi nel 1267, che massacrarono gli abitanti maschi della rocca e un altro eccidio, nello stesso punto, avvenuto il 4 luglio 1944 durante la seconda guerra mondiale.
La storia di Castelnuovo però non è solo intrecciata alle guerre ed alle stragi, ma anche all’estrazione di un carbonfossile povero, la lignite xiloide, la cui coltivazione venne avviata a metà ottocento e mutò la storia del paese e del territorio. Il finanziamento da 20 milioni di euro è stato voluto dal Mibact a seguito dell’intervento dell’Europa in risposta alla crisi pandemica.
Per ogni regione italiana era disponibile un solo intervento di questa portata e in Toscana – 42 i progetti presentati – la scelta è caduta su Castelnuovo dei Sabbioni.