Il Castello di Montebenichi e quello di Montozzi aprono le loro porte

Lo faranno domenica prossima, in occasione della Giornata Nazionale dell’Associazione Dimore Storiche Italiane.

Il Castello di Montebenichi

Il Castello di Montebenichi

Arezzo, 20 maggio 2024 – Il più grande museo diffuso d’Italia riapre le porte. Domenica 26 maggio torna la Giornata Nazionale dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, giunta quest’anno alla XIV edizione. Su 106 dimore che apriranno in Toscana 9 sono ad Arezzo, 38 a Firenze, 2 a Livorno, 13 a Lucca, 9 a Lucca, 21 a Massa Carrara, 6 nelle Terre di Pisa, 3 a Pistoia, 14 a Siena. Castelli, rocche, ville, parchi e giardini saranno visitabili gratuitamente. Tra queste, due in Valdarno. Sarà infatti possibile visitare gli interni del Castello di Montebenichi a Bucine e scoprire il Castello di Montozzi, nel comune di Laterina Pergine, dove è prevista una visita guidata al parco, al borgo, al salone della villa e alle antiche cantina a cura della storica dell'arte Angela Bartolini Baldelli. Due autentici gioielli. La Giornata Nazionale ADSI è l’occasione per riscoprire le bellezze nascoste del nostro Paese. Facendo visita a quei complessi monumentali che insieme costituiscono il più grande museo diffuso d’Italia, non solo sarà possibile godere di un patrimonio artistico e culturale troppo spesso ignorato, ma anche cogliere l’immenso valore sociale ed economico che la rete di dimore storiche rappresenta.

Costituiscono un perno fondamentale per le economie dei borghi in cui si trovano. Il 54% di tali immobili è situato in piccoli comuni con una popolazione inferiore a 20.000 abitanti e, nel 28% dei casi, addirittura sotto i 5.000 residenti. Per questo motivo la Giornata Nazionale ADSI rappresenta un’occasione unica per sensibilizzare la società civile e le istituzioni sul ruolo che le dimore storiche ricoprono per il tessuto socio-economico del Paese. La loro presenza sul territorio è fondamentale per moltissime filiere: da quella artigiana, in particolare del restauro, a quella del turismo (che comprende ristorazione, attività ricettive e visita degli immobili), dalla convegnistica alla realizzazione di eventi, dal settore agricolo al mondo vitivinicolo impiegando molte figure professionali, perlopiù artigiani specializzati - restauratori, maestri vetrai, ebanisti, fabbri – sempre rare da trovare. Gli ingressi ad alcune dimore sono a numero limitato ed è necessaria la prenotazione. L’elenco suddiviso per province e le modalità di accesso sono indicate sul sito dell'Associazione Dimore Storiche Italiane.