LILIANA ELISABETTA FORNASARI
Cronaca

Il Cavallo della Croce: "Recuperare l’opera di Gustavo Aceves"

E’ importante recuperare l’opera che Gustavo Aceves, artista internazionale, ha lasciato ad Arezzo, dopo l’evento espositivo Lapidarium dalla parte dei...

E’ importante recuperare l’opera che Gustavo Aceves, artista internazionale, ha lasciato ad Arezzo, dopo l’evento espositivo Lapidarium dalla parte dei...

E’ importante recuperare l’opera che Gustavo Aceves, artista internazionale, ha lasciato ad Arezzo, dopo l’evento espositivo Lapidarium dalla parte dei...

E’ importante recuperare l’opera che Gustavo Aceves, artista internazionale, ha lasciato ad Arezzo, dopo l’evento espositivo Lapidarium dalla parte dei vinti, organizzato in città dal 16 giugno al 15 febbraio 2019. Evitando le polemiche, che hanno sollevato l’attenzione sulla necessità di una collocazione adeguata del magnifico Cavallo della Croce di Aceves, è bene ricordare il suo significato connesso all’autocoscienza umana.

Premesso che ogni lavoro dell’artista nato in Messico, ma operante a Pietrasanta, non solo è un’opera unica, ma evoca un frammento di storia dell’uomo, che da sempre è migrante, va detto che la scultura aretina fa parte di un grande work in progress, Lapidarium, iniziato nel 2014, anno in cui fu presentato il primo cavallo monumentale a Pietrasanta per poi giungere a Roma e a Berlino.

Lapidarium con i suoi cavalli è testimone muto della storia, evocando le sofferenze dei migranti e di chi è in movimento per la sopravvivenza. Fa riflettere sull’instabilità della cultura occidentale, tema molto attuale. Affrontando il tema del cavallo, simbolo di bellezza e libertà, con il filtro della Croce, aggiunge un tassello alla storia.

Liletta Fornasari