Arezzo, 16 febbraio 2023 - “La storia di Podere Rota non vede mai fine, anzi si aprono sempre nuove strade, che girando intorno agli ostacoli, portano sempre nell’unica direzione: quella di continuare a sfruttare questo territorio e a fare business!”. Ci va già duro il Comitato sorto negli anni contro la discarica, che nelle ultime ore ha lanciato quello che ha definito un nuovo allarme. “E’ di questi giorni la notizia che la Regione ha aperto un nuovo procedimento autorizzativo per la realizzazione a Podere Rota di un nuovo impianto di trattamento di rifiuti liquidi, cioè di percolato! Nel frattempo – ha proseguito – si è appena conclusa la conferenza dei servizi a Terranuova Bracciolini che dà ampio tempo al gestore Csai di effettuare le indagini di caratterizzazione del sito”. C’è poi il tema della Conferenza dei Servizi indetta dalla Regione per valutare il progetto di ampliamento della discarica per rifiuti speciali, che partirà il 23 febbraio prossimo. Appuntamento che, secondo il Comitato, sarebbe stato opportuno non calendarizzare. “Partirà l’invito ad esprimere un parere tecnico motivato, ci sarà una estesa platea di organi istituzionali, tra i quali emerge, con nostra meraviglia, la Città Metropolitana di Firenze, un po’ come invitare Dracula ad un dibattito su se sia lecito bere sangue – hanno ironizzato i cittadini – Non sono bastate tutte le osservazioni tecniche, le prese di posizione degli amministratori locali, dei tanti cittadini, comitati, associazioni, forze politiche, una interminabile inchiesta pubblica dove si sono espressi in tantissimi contro la richiesta di ampliamento. No! La Regione chiama la Provincia e tutti i comuni ad esprimere un parere tramite le proprie strutture tecniche e stabilisce, badate bene, che qualora un ente non partecipi e proponga una valutazione tecnica che sia un “dissenso non motivato”, verrà considerato come un assenso”. Il Comitato si è detto consapevole che la decisione sull’ampliamento spetta alla Regione, che si pronuncerà in base ad una valutazione complessiva, ma trova paradossale che enti come un Comune o una Provincia, dopo aver fatto in tutti questi anni varie battaglie e portato all’attenzione degli organi competenti la propria posizione, anche tecnica, debbano formulare nuovamente la loro posizione, con il rischio che per qualche virgola un parere “sfavorevole” risulti “non attinente”.
“Ormai a pensar male ci hanno abituato, perché in questi ultimi 20 anni ne abbiamo viste di tutte! Abbiamo subito forzature e assistito a tantissimi cambi di regole di gioco – ha aggiunto il Comitato – Per questo gridiamo ancora basta con lo sfruttamento del nostro territorio, con i profitti a tutti costi dei pochi, a danno di un intero territorio e basta con la farsa della partecipazione democratica che poi viene sempre raggirata dalle solite manovre politiche”. Le “Vittime di Podere Rota” hanno quindi deciso di appellarsi a tutti gli amministratori virtuosi dei comuni e alla Provincia di Arezzo, chiedendo loro di adoperarsi con ogni mezzo per impedire che vengano approvati i progetti presentati da Csai, bonificare al più presto il sito e dare respiro al territorio. E’ partito un appello anche ad Arpat e Asl, affinché portino avanti senza indugi le loro considerazioni tecniche e tutte le problematiche ambientali che ruotano intorno a Podere Rota e infine alle forze politiche, invitate ad adoperarsi a livello regionale per potenziare le risorse di Arpat e riconoscere a questo ente il dovuto rispetto e autorevolezza.