MARCO CORSI
Cronaca

Il cuore si ferma ma viene salvato. Corsa contro il tempo dei medici

A 53 anni si è sentito male a Bucine. Scattano i soccorsi, poi il trasferimento al San Donato di Arezzo

Il 53enne ha chiamato il numero di emergenza lamentando un forte dolore al braccio

Il 53enne ha chiamato il numero di emergenza lamentando un forte dolore al braccio

È stata una vera e propria corsa contro il tempo quella condotta dal personale dell’emergenza-urgenza della Centrale Operativa 118 di Arezzo per salvare la vita a un uomo di 53 anni, colpito da arresto cardiaco improvviso a Bucine. L’allarme è scattato quando il paziente, lamentando un forte dolore toracico, ha contattato il numero di emergenza 112. In pochi minuti, sul posto è arrivata l’ambulanza infermieristica del 118 con sede a Montalto, con a bordo l’equipe della Misericordia della Valdambra, in turno in quel momento. Una tempestività che si è rivelata poi decisiva. All’arrivo dei soccorritori, il 53enne era ancora cosciente, ma pochi istanti dopo il suo quadro clinico è precipitato: l’uomo è andato in arresto cardiaco sotto gli occhi dell’equipe.

Il team sanitario ha subito riconosciuto la gravità della situazione e ha avviato senza esitazione le manovre salvavita. Sono state praticate ben dieci scariche di defibrillatore, un numero elevato che testimonia la complessità dell’intervento. Per supportare l’attività manuale di rianimazione, è stato utilizzato anche il Lucas, un dispositivo meccanico di ultima generazione che effettua compressioni toraciche automatiche e consente di mantenere una circolazione sanguigna efficace anche durante il trasporto. Questo strumento, sempre più diffuso sulle ambulanze avanzate, si è rivelato fondamentale per mantenere in vita il paziente durante le operazioni. Nonostante la gravità del quadro clinico, grazie alla straordinaria professionalità dell’equipe infermieristica e all’efficienza della catena di soccorso, il paziente è stato stabilizzato quel tanto che bastava per affrontare il trasporto verso l’ospedale San Donato di Arezzo.

Durante il tragitto, le condizioni dell’uomo sono rimaste critiche, ma proprio quando l’ambulanza stava per arrivare al pronto soccorso, il paziente ha mostrato un segno di ripresa insperato: il cuore ha ripreso a battere spontaneamente, restituendo una speranza concreta di salvezza. "Un risultato straordinario – ha sottolineato Simone Nocentini, direttore della Centrale Operativa 118 di Arezzo – reso possibile da un perfetto lavoro di squadra, dalla tempestività degli operatori e dalla grande competenza infermieristica. Tutti elementi fondamentali nella gestione delle emergenze tempo-dipendenti come quella che ci siamo trovati ad affrontare".