’Il fabbricante di giocattoli’ la vita di Simon Radowitzky nel nuovo libro di Barbini

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C’è un intreccio di vite e pensieri nel libro di Tito Barbini ’Il fabbricante di giocattoli’. Un filo che lega la vicenda del protagonista Simon Radowitzky, anarchico, ebreo, russo, emigrato in Argentina all’alba del Novecento, omicida del capo della polizia di Buenos Aires e Barbini che l’America Latina (e non solo) l’ha viaggiata e raccontata nei suoi libri. Una lunga esplorazione fino alla fine del mondo, nella Terra del Fuoco a Ushuaia dove Simon, "il ragazzo dagli occhi viola e le idee troppo grandi" viene portato coi ceppi ai polsi e rinchiuso in una cella del Bagno penale. In uno dei viaggi Barbini si imbatte nella vicenda del rivoluzionario e scatta qualcosa di travolgente che lo induce a cercare di più. Il filo tra Radowitzky a Barbini sono i giocattoli e un’idea di riscatto per gli oppressi: da piccolo Simon aveva un aquilone e sul finire della vita costruiva giocattoli in una fabbrica; Tito è cresciuto tra i giocattoli del banco dei genitori a Cortona, cresciuto a pane e politica. Una storia che ne contiene molte altre e Barbini approfondirà venerdì (20 agosto, alle 18) sotto le Logge del ’Signorelli’ a Cortona, su iniziativa di Cortona Civica.