Da tempo, Valtiberina Toscana e Altotevere Umbro reclamano una rappresentanza all’interno di Ente Acque Umbre Toscane (Eaut), che gestisce la diga di Montedoglio. Per meglio dire, il versante umbro li ha avuti – vedi l’ex sindaco di Citerna, Claudio Serini e il tifernate Domenico Caprini, presidente dal 2017 al 2022 – mentre la parte toscana (quella nel cui territorio ricade per intero l’invaso) non è mai riuscita a esprimerli, a causa anche di mancati accordi dal punto di vista politico. Soltanto una volta era stata proposta una figura, ma poi non vi fu alcun seguito.
Dell’argomento si torna a parlare questo pomeriggio alle 18 nella sala consiliare di Palazzo delle Laudi a Sansepolcro, su iniziativa del coordinamento di Italia Viva della Valtiberina e della Provincia di Arezzo. L’esigenza di una presenza fissa da parte del comprensorio bagnato dal Tevere è divenuta più pressante da quell’oramai famosa notte del 29 dicembre 2010, quando cedettero tre conci del muro di sfioro del bacino artificiale, al fine di sensibilizzare i problemi che da allora i cittadini avvertono e anche per valorizzare al meglio la risorsa diga.
L’incontro verterà sull’importanza della rappresentanza amministrativa, sulla gestione dell’acqua nel territorio e sul futuro del bacino; oltre all’attuale presidente di Eaut, l’ingegner Simone Viti, interverranno la presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, Serena Stefani e l’assessore alle politiche agricole, nonché vicepresidente della giunta regionale toscana, Stefania Saccardi. Introdurrà e modererà i lavori Francesco Del Siena, che dichiara: "L’incontro vuole essere il punto di arrivo di un lavoro di anni dell’assessore Saccardi e del collega umbro nella precedente legislatura, Roberto Morroni, per dare ai territori una vera e importante rappresentanza nell’ente di gestione della diga di Montedoglio".
Ovviamente, le istituzioni del territorio sono state tutte invitate a partecipare. "L’assessore Saccardi – sottolinea Del Siena – verrà qui per darci la risposta più attesa, ovvero l’allargamento del cda di Eaut da tre a cinque membri, per garantire quello della Valtiberina e quello dell’Altotevere. Semmai, la proposta è quella di una nomina tecnica e di una politica in alternanza fra loro, per cui se su un versante sceglierà la categoria degli agricoltori, sull’altro toccherà alla politica e viceversa. Ma l’importante è poter sempre contare su esponenti del territorio".