ANGELA BALDI
Cronaca

Il genio del violino Andrea Zanon: "A 4 anni ero già al Conservatorio"

Il musicista venticinquenne è il direttore artistico della Fondazione Guido d’Arezzo e si racconta "Ho iniziato a suonare a 2 anni, ha vinto il suo primo concorso a 3". Presenta lo Youth Music festival .

Il genio del violino Andrea Zanon: "A 4 anni ero già al Conservatorio"

Nelle foto di famiglia è ritratto col biberon e il violino. Giovane talento della musica, Giovanni Andrea Zanon dal 2021 è Direttore Artistico della Fondazione Guido d’Arezzo, per la quale ha organizzato stagioni concertistiche che hanno coinvolto artisti come Zubin Mehta, Pinchas Zukerman, Arcadi Volodos, Anna Netrebko. Si è esibito in alcune delle sale più prestigiose del mondo, da New York alla Scala passando per l’Arena di Verona. Ha rappresentato l’Italia suonando a Pechino in chiusura delle Olimpiadi 2022. Ha collaborato con importanti direttori d’orchestra, tra cui Fabio Luisi, Pinchas Zukerman, Donato Renzetti. Tanti i riconoscimenti come la nomina di Alfiere della Repubblica dal Presidente Mattarella.

Zanon ha iniziato a suonare il violino a 2 anni, come è possibile?

"Ho vissuto il mio inizio musicale e strumentale come una sfida. Mia sorella suonava il violino, la vedevo e volevo rubarglielo, per me era un gioco misterioso, i miei genitori me ne hanno fatto costruire uno su misura. Per incentivare la disciplina si sono inventati un meccanismo: se studiavo 1 ora al giorno mi davano un pezzo di carta, se facevo un concerto 2, e così via. In cambio di un po’ di pezzi di carta potevo chiedere una ricompensa, nel mio caso erano sempre animali da cortile, il mio giardino era pineo di oche, galline, fagiani".

A 4 anni è entrato (in passeggino) al conservatorio...

"Sono tutt’oggi il più giovane ammesso nella storia delle istituzioni italiane, è stata una cosa molto complessa un bambino di 4 anni riesce ad affrontare i corsi di strumento ma difficilmente riesce a fare i corsi teorici pensati per studenti molto più grandi. E’ stato uno scoglio ma col supporto dei miei genitori sono riuscito a terminare il percorso a 14 anni".

A 15 si è trasferito negli Stati Uniti, come mai?

"Sono stato indirizzato da Zubin Mehta, ho studiato con Pinchas Zukerman che abbiamo portato tante volte ad Arezzo, è stata una scelta difficile dal punto di vista umano ma l’Italia non riesce ad eccellere nella didattica strumentale anche se ha grandissimi musicisti. A 18 anni avevo un bagaglio esperienze alle spalle notevole".

Quante ore al giorno occorre dedicare allo studio?

"La musica è totalizzante, qualcosa di meraviglioso ma anche una croce che accompagna l’artista tutta la vita, non si raggiunge mai il livello massimo. Non c’è giorno che non venga dedicato a ciò, se vado in vacanza porto il violino".

Suona lo Stradivari "Marèchal Berthier", Cremona 1716, quanto vale?

"Mi è stato prestato dalla Fondazione Pro Canale, un musicista di 20 anni non riuscirà mai a comprare uno Stradivari che costa milioni e milioni di euro, è un privilegio. Ha una storia incredibile fu confiscato da Napoleone come bottino di guerra ha qualcosa di magico e speciale. Il problema è che quando scendo dal palco devo convivere con un oggetto da milioni di euro, quando viaggio, ci sono una serie di accortezze necessarie".

Sta per partite la quarta stagione di Youth Music festival al teatro Petrarca col meglio della musica under35, obiettivo avvicinare i giovani alla classica?

"Promuoviamo la musica classica nelle scuole in collaborazione con alcuni istituti della città, andiamo in classe con strumenti, fraseggi e armonie e i giovani sono affascinati, anno dopo anno il teatro è sempre più pieno. Il festival è cresciuto tanto che vorremmo portarlo anche all’estero".