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Cronaca

Il Liceo Scientifico avrà una nuova sede Verso la zona Mecenate, 4 anni per i lavori

La Provincia trova le risorse e vara un piano ambizioso: anche via Leoni resterà ad uso scolastico. Un futuro sfogo per il Colonna?. Per il Redi l’area ormai vicina è quella di via Duccio da Buoninsegna. Accordo vicino già da settembre sugli spazi di Ragioneria

Immagine di repertorio

di Alberto Pierini

AREZZO

La mattina andavano in via Leoni. Che non sarà famosa come via Veneto a Roma: ma che intere generazioni legano in modo viscerale alla loro giovinezza. La via Leoni del Liceo scientifico, la corazzata della scuola aretina, anche se da anni se la batte a suon di iscritti con il Tecnico Industriale. Ora arriva la svolta. Il Redi cambierà sede.

Una scuola nuova di zecca,completa di palestra, aule finalmente sufficienti alle sue esigenze e di laboratori da non trasformare in classi. L’annuncio che il dado ormai è tratto la presidente della Provincia Silvia Chiassai, che segue la scuola anche a livello nazionale per l’unione delle province italiane, lo ha dato nei giorni scorsi in un’intervista a Teletruria. Senza indicare la sede ma precisando che "l’area c’è ed è stata individuata".

E l’area verso la quale il gigante dei banchi si alza e cammina è quella intorno a via Mecenate. Una zona che a questo punto comincia a somigliare ad uno di quei campus all’americana che racchiudono in uno spazio ristretto istituti diversi.Già ci sono il Pier ella Francesca, il terzo "incomodo" nella sfida delle iscrizioni, e il Fossombroni, la scuola che unisce Geometri a Ragioneria. L’area alla quale lo Scientifico è sempre più vicina è via Duccio da Buoninsegna. La stessa degli spettacoli viaggianti, la stessa nella quale il sindaco Alessandro Ghinelli avrebbe voluto impiantare un ospedale da campo.

Tende no ma aule sì. Un progetto che si annuncia pilota, sulla base delle soluzioni edilizie adottate e quindi della didattica. Ovviamente i tempi non sono certo quelli delle tende. E’ in corso di definizione un progetto complessivo, ci saranno poi i passaggi necessari per le approvazioni e le gare di appalto: il sogno è quello di completare la scuola nel giro di quattro anni. Un’operazione che non si ferma al solo Scientifico. Perchè la Provincia ha approvato un piano di investimenti da 29 milioni di euro, tutti legati alle scuole: dagli interventi di sistemazione fino alla realizzazione chiavi in mano proprio dello scientifico di Arezzo. Quindi la messa in sicurezza delle strutture esistenti.

Un intervento vede il traguardo ed è quello sull’ex Ragioneria: lo stabile di piazza del Popolo è un cantiere aperto da mesi, e che ha richiesto tempi più lunghi rispetto a quelli previsti. Una prima parte delle classi sarà disponibile da settembre. Potrà così confermare gli spazi dei quali il Redi ha bisogno fino a quando non avrà una nuova scuola, rafforzare quelli del Fossombroni e consentire il ritorno a casa del Cpia, il centro per l’istruzione degli adulti, per gli aretini più semplicemente la scuola serale, mantenendo la promessa che il suo trasferimento sarebbe durato una sola stagione.

Nuovo per nuovo è previsto anche l’ampliamento del Liceo di Montevarchi, un’altra realtà in continua crescita. Mentre sono dietro l’angolo i lavori di sistemazione della succursale del Colonna, tra via Garibaldi e via Cavour. Colonna attualmente ospitato dal Comune nell’ex Caserma Cadorna, in un’ala che però prima o poi Palazzo Cavallo vorrebbe trasformare in ulteriori uffici.

A quel punto? Se la scuola dovesse mantenere gli attuali livelli di crescita potrebbe essere proprio la struttura di via Leoni, futuro ex Redi, a ospitarlo. Struttura che rimarrà ad uso scolastico e anzi sarà risistemata per garantire allo Scientifico una degna traversata verso la nuova sede. I capitoli aperti sono tanti, sui quali la presidente della Provincia lavora in collaborazione con l’ex vicepresidente Angiolino Piomboni. Come la terza ala dell’Itis (mentre i lavori a parcheggio e palestra sono in corso), come i problemi del Liceo Musicale (i cui spazi in piazza Grande presentano diverse difficoltà) o quelli di crescita dello stesso Liceo Artistico e come tante realtà scolastiche sparse in provincia. Un piano complessivo ma che sembra aver trovato finalmente la "vena d’oro" di un filone di finanziamenti importante. Che la campanella stavolta suoni anche per noi?